Intorno agli anni 70 quelli che erano stati gli stilemi tipici del jazz cercano nel rock nuova elettricità, anche per comunicare con un pubblico sempre più vasto e variegato: basta pensare ad album come Bitches Brew di Miles Davis o Hot Rats di Frank Zappa, oltre che ad artisti come i Weather Report, Herbie Hancock, Joe Zawinul e Chick Corea su tutti. Nasce quindi il fenomeno della fusion, abbracciato in seguito da molti altri musicisti che contribuiscono a tracciare coordinate sonore ben precise nell’interazione tra l’universo jazz e quello dell’elettronica. Ed ecco che il trio composto dai super musicisti Enrico Rava, trombettista e compositore icona del jazz, Giovanni Guidi, pianista prodigioso e Matthew Herbert, produttore e sperimentatore di musica elettronica, appare come uno degli esempi più lampanti di questo connubio di generi. Troviamo le sonorità tipiche del cool jazz e della fusion che si legano a elementi di matrice elettronica in un’unica sessione d’improvvisazione liberatoria, matrice portante del jazz acustico e di certe performance di stampo più elettronico. Dopo il Nylon Festival e Jazz About, la 69° Estate Fiesolana ospita il terzo concerto di Rava, Herbert e Guidi: una jam session di nu jazz in cui il mago filicornista della tromba – Rava – incanta con il timbro caldo e melodicamente espressivo del suo ottone portando lo spettatore nel tunnel di raffinati fraseggi e giri armonici jazz del suo aiutante pianista – Guidi – che seduto tra blues e free jazz, si connette alle trame digitali delle apparecchiature dello scienziato Herbert. Ne derivano strutture perfette in bilico tra esasperazione ritmica e suggestioni astratte. Questa sì che è musica (fatta a) d’arte.
Scritto da Elisa Miglionico