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gio 03.11 2016 – ven 04.11 2016

Motus: MDLSX

Dove

Teatri di Vita
Via Emilia Ponente 485, 40132 Bologna

Quando

giovedì 03 novembre 2016 – venerdì 04 novembre 2016
H 21:00

Quanto

€ 15-9

Organizzatore

Gender Bender

Silvia Calderoni in MDLSX. Foto di Ilaria Scarpa

Gradualmente la città si colora di rosa, che si va a mescolare col rosso di Gender Bender, ma che è quello della rassegna HELLO STRANGER, dedicata ai 25 anni (!) di attività di Motus. Interventi di street poster art, affissi un po’ ovunque in città e curati da Cheap, salutano (HELLO) chi trova il fuxia un colore “frocio”, ricordandoci che in fondo siamo tutti stranieri (STRANGER) o strani (STRANGE) rispetto a qualcosa. Persi (LO ST)? O all’inferno (HELL)? O guardie (RANGER)? Che abbiamo corso (RAN)? Provato rabbia (ANGER)? O semplicemente formiamo una gamma (RANGE) di possibilità.

La prossima tappa di questa significativa retrospettiva è stata preceduta da Raf-fiche, l’ultimo lavoro messo in scena all’interno dell’Hotel Carlton e da un trasgressivo dj set al Mikasa, con tanto di topless delle scatenate protagoniste, decisamente gender-blending connotato. Così MDLSX non ha bisogno di presentazioni agli occhi del pubblico bolognese: c’è l’elemento dj-set, c’è il gender, c’è la blasonata attrice e performer Silvia Calderoni, c’è la firma di Motus. In più, ci sono condensate l’esperienze performative del gruppo, i loro incontri negli anni, i manifesti che li hanno ispirati, i personaggi che hanno conosciuto e fatto conoscere. Ma più di tutto c’è un corpo, messo a nudo. Ma gradualmente, scoperto nella forma e nella sostanza. Con le parole, con il racconto. Una rimozione di strati (di vestiti), in chiasmo con un’accatastamento di parole, d’immagini, di suoni.

Il titolo, MDLSX, ovvero “Middle Sex”, racchiude già quella tensione all’essenzialità che si espande al solo pronunciarla. Assolutamente in linea con la tendenza anglosassone di scrivere solo le vocali per lasciare che la parola e il concetto si creino nel suono.

Da quando ha debuttato un anno e mezzo fa in tanti l’hanno chiamato “outing”. Ma cercare di definirsi è una forma di esternazione? E le riflessioni personali di una giovane donna e artista di talento, possono diventare manifesto? La possibilità di risposta a questi dubbi val pure un giro a i Teatri di Vita (il 3 e 4 novembre, per sfidare i vostri clichés).

Scritto da EleoFelix