A volte ritornano, o corsi e ricorsi storici se preferite. Meglio ancora, The Numbers. Correva l’anno 2000, quello del presunto Millenium Bug, quando i Radiohead scelsero Monza e Firenze come uniche date italiane del loro tour, guarda caso le stesse di quest’anno, con la differenza che nel capoluogo toscano si esibirono in piazza Santa Croce. Ma la band di Thom Yorke l’aveva già suonato il Millenium Bug, nel 1997 con Ok Computer, dal quale lo scorso mese son passati ben 20 anni e di cui è in uscita il disco celebrativo – ancora capace di far parlare di sé, nonostante il prezzo esorbitante e il fatto che i dischi non li compri (quasi) più nessuno. La cosa non stupisce perché Ok Computer è uno degli album che hanno rivoluzionato la storia del rock contemporaneo, forse l’ultimo così significativo (per me l’ultimo e basta). Che lo risuonino tutto dal vivo (speriamo!), che scelgano le tracce del nuovo A Moon Shaped Pool, che lascino a Thom e al suo piano l’onore di farci piangere o ci lascino ballare sulle tracce più groove, quelle remixate dai migliori dj e producer mondiali in TKOL RMX 1234567 , o più verosimilmente tutte le cose insieme, quello dei Radiohead non è mai “solo” un concerto, ma “il” concerto. Con loro uno dei prodigi dell’elettronica “soulful” degli ultimi anni, James Blake, e le contaminazioni ipnotiche dei Junun, progetto di Jonny Greenwood (chitarrista/polistrumentista cinefilo e col ciuffo dei Radiohead). Ciao Sónar!
Scritto da Simone Muzza