Sembrava ieri, invece è già passato un anno da quella fatidica serata che unì Bologna.
Avete letto bene: il tema scottante in questione (la chiusura dell’XM24 che allora pareva imminente) generò un inaspettato passaparola che scatenò, a cascata, una grandiosa risposta della città intera. Un effetto boomerang che stupì anche gli organizzatori stessi.
Quella sera i gin tonic del bar Luisa mi rallentarono a livello psicomotorio, ma non annebbiarono i ricordi che ho di quella notte: posso tranquillamente sostenere che raramente ho visto, negli ultimi dieci anni, una partecipazione così sentita e spontanea. La prima trascinante edizione di Bologna Elettrica ce la ricorderemo, perché fu caratterizzata da tanto calore umano (non parlo solo di quello che a tutti fece sgorgare litri di sudore nella calca dello stage1), dalla spontaneità, dal coinvolgimento e dall’urgenza di portare precise istanze alle orecchie di qualcuno. I molti che erano accorsi per seguire una line up esagerata e bucolica potranno confermare.
Quella sera c’era metà Bologna, anche se non inaugurava nessun festival di street food di tendenza e l’ansia da place-to-be non era decisamente di casa. Incontrai persone che non rivedevo da anni, vidi varcare la soglia dello squat di via Fioravanti a gente che, molto probabilmente, non aveva messo un piede lì dentro neanche per sbaglio – e, io stesso, tornai dentro a quelle mura dopo parecchio tempo che mancavo.
Bologna riscoprì almeno per qualche ora il significato della parola “partecipazione”. Si riaccese una miccia che, a quanto pare, non si è minimamente affievolita.
L’XM è ancora lì, il fine ultimo di mettere in contatto le varie anime dell’underground cittadino e regionale rimane intatto.
Il programma quest’anno risulta decisamente più strutturato e curato nei dettagli, meno “flying circus”. Ok, l’improvvisazione aveva giocato un ruolo fondamentale l’anno scorso, ma oltre ai numerosi live, stavolta anche la parte dedicata alle performance e ai workshop sarà decisamente corposa.
Da segnalare l’inclusione di Black Saagan, El Putiferio (Club Adriatico) e Jacopo Bacci della Fratto9 al folto gruppo di crew e artisti già presenti l’anno scorso.
Esserci!
Scritto da Buono Legnani