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ven 08.06 2018 – dom 26.08 2018

Adelita Husni-Bey: Adunanza

Dove

FMAV - Palazzina dei Giardini
Corso Cavour 3, Modena

Quando

venerdì 08 giugno 2018 – domenica 26 agosto 2018

Quanto

€ 6/4

Foto di Rolando Paolo Guerzoni

Alla fine della visita guidata alla mostra condotta dall’artista stessa, un visitatore le si avvicina e le dice: “Mi sono sentito in imbarazzo oggi, perché devo ammettere che ho capito di non sapere molte cose che mi ha spiegato una ragazza giovane come lei…”.
È questo che accade visitando Adunanza, la mostra personale di Adelita Husni-Bey, a cura di Diana Baldon e Serena Goldoni nella sede della Palazzina dei Giardini della Galleria Civica di Modena: un ribaltamento delle prospettive con cui guardiamo il mondo e i ruoli stabiliti nelle varie forme di convivenza sociale fissate tra le persone fin dall’infanzia.
Milanese di nascita, classe 1985, Adelita Husni-Bey giovane lo è davvero, soprattutto in rapporto a quello che ha già realizzato, se pensiamo che si è fatta conoscere al grande pubblico con la partecipazione alla Biennale di Venezia nel Padiglione Italia del 2017, invitata dalla curatrice Cecilia Alemani insieme a Roberto Cuoghi e Giorgio Andreotta Calò nell’ambito della mostra “Il mondo magico”.
L’artista, che può vantare mostre personali e collettive, conferenze e workshop tenuti in alcune delle più prestigiose istituzioni del mondo per l’arte contemporanea (MoMA, New York; Museo Reina Sofia, Madrid; Museo del Novecento, Milano; MAXXI, Roma; Sursock Museum, Beirut; Serpentine Gallery, Londra; HangarBicocca, Milano…), s’interessa a temi politici e sociali complessi indagandoli attraverso studi di sociologia, teorie educative anarco-collettiviste e pratiche d’insegnamento sperimentali.
La mostra di Modena – la prima personale dell’artista in un’istituzione italiana – attraverso una ricca serie di installazioni, video, fotografie, dipinti e disegni, restituisce parte della sua produzione più significativa sempre progettata attraverso processi collettivi come workshop e giochi di ruolo. Si susseguono così numerose opere tra cui Postcards from the Desert Island (2011), frutto di un seminario di tre settimane che l’artista ha svolto con i bambini dell’École Vitruve di Parigi, un istituto pubblico elementare sperimentale noto per l’utilizzo di modelli educativi collaborativi; After the Finish Line (2015), un video in cui compaiono giovani atleti americani che raccontano la drammatica esperienza dell’infortunio, vissuto come fallimento, nell’ambito di un sistema sportivo altamente competitivo che diventa specchio dell’intera società contemporanea; Shower (2013), un’opera concepita con l’artista americana Park Mc Arthur che affronta il tema della disabilità leggendola non come handicap, ma come una delle diverse possibilità di essere nel mondo; Encounters on Pain (2015), la serie degli incontri sul dolore in continua crescita e fatta di colloqui tra l’artista e le persone, per costruire una mappa del dolore analizzato nella sua dimensione sociale e politica.
Uno degli aspetti più interessanti delle opere di Husni-Bey – che emerge con chiarezza dalla mostra – è come esse cerchino concretamente un rapporto con la realtà, e non siano solo ipotesi o utopie: un esempio su tutti è White Paper: The Law (2015) che – esposta in una serie di stampe di grande formato con testi e modifiche apportate a mano – rappresenta una bozza giuridica, una “Convenzione sull’uso dello spazio”, elaborata attraverso una serie di incontri pubblici promossi dall’artista con tecnici, attivisti, comuni cittadini e Casco – Office for Art, Design&Theory di Utrecht, per contestare l’istituzione nel 2010 nei Paesi Bassi del reato di occupazione abusiva. Il suo obiettivo concreto è quello di produrre un documento collettivo che possa essere adottato a livello nazionale ed europeo a tutela dell’utilizzo dello spazio pubblico e dei luoghi dismessi per fini sociali.
L’artista, sembra suggerire Husni-Bey, non ha quindi solo il compito di stimolare una riflessione o aprire un dibattito, ma anche quello di agire nella società e di “fare” in prima persona.
Eventi collaterali e laboratori educativi sono in programma fino alla chiusura della mostra, prevista per il 26 agosto prossimo.

ELISABETTA MODENA

Adunanaza

AHusni-Bey_Adunanza_sala2_ph©RolandoPaoloGuerzoni_219

Adunanaza

Adunanaza

Adunanaza

Adunanaza

Scritto da Salvatore Papa