Non i semplici festoni ai quali ci avevano abituati negli ultimi tempi, ma un vero e proprio festival che torna a guardare da vicino quei padiglioni che videro il suo apice qualche anno fa. ROBOT c’è ancora e riprende il discorso avviato nella puntata precedente del 2016, con una line up ridimensionata ed equilibrata, che ai grandi nomi dello star system preferisce i nuovi grandi talenti italiani e alcune certezze dal passato glorioso. Se quello nell’Ex Ospedale dei Bastardini fu un “reboot”, questo è certamente un aggiornamento del sistema operativo che non vuole arrendersi all’obsolescenza programmata di quegli eventi che dopo un po’ di anni faticano a stare al passo. Il luogo scelto per questo “viaggio nel passato di club che non esistono più” è l’ex GAM di Bologna, la vecchia e bellissima Galleria d’Arte Moderna progettata dall’architetto Leone Pancaldi che si trova accanto alla Fiera. Un posto che ospitò la storica Settimana Internazionale della Performance del 1977 alla quale parteciparono, tra gli altri, anche Marina Abramovic e il suo Ulay, e che dal 27 al 29 settembre diventerà proprio quell’ambito club d’altri tempi tra “pulsioni delle origini che ancora vivono e riproposizione di suoni e stili provenienti da dove tutto è partito”. A rappresentare la storia ci saranno Andrew Weatherall e Daniele Baldelli, ma lo sguardo è lanciato comunque nel futuro: ci sarà l’olandese cresciuto nelle fila di Rush Hour, Young Marco, il fondatore di Offen Music, label che racchiude dall’avant punk al world groove al downbeat, Vladimir Ivkovic, l’house “impegnata” del texano Levon Vincent (il suo ultimo disco si chiama “For Paris”…), le musiche di paesi lontani in musicassetta dell’etnomusicologo newyorkese Awesome Tapes from Africa, la “lo fi house” del londinese Ross From Friends, i live tra suoni e immagini dei Neon Chambers, ovvero James Shaw aka Sigha e Kangding Ray, virtuosi della techno più sperimentale per la prima volta insieme, la producer di Liverpool Or:la e quella americana trapiantata a Berlino Laurel Halo; e, ancora, la techno aliena di Elena Colombi, il jazz e funk napoletano dei fantastici Nu Guinea che incrociano le forze con la crew di dj Napoli Segreta per uno show pensato appositamente per RBTX, la deep house del nuovo progetto di Mattia Trani, Midnight Conversation, l’italo-disco di Davide Santandrea aka Capofortuna, il nuovo live immersivo di Caterina Barbieri, l’Electra Quintet guidato da Suz e le luci di Quiet Ensamble, più Claudio Coccoluto, Don Carlos, Dino Angioletti e Memoryman aka Uovo, Hu, Stomp Boxx, Luca Maria Baldini, DJ Rou & Lite Orchestra, The Delay In The Universal Loop, OoopopoiooO e Do.Ma.Ni.. Poi festa finale al Link con Trentemøller e la preview il 15 settembre al MAMbo – Museo d’arte moderna di Bologna.
Scritto da Salvatore Papa