Che sia una scultura in legno o in argilla, un abito, un video o un suono, il risultato della pulsione artistica di Nadine Byrne rimanda sempre al suo bisogno di scavare nell’inconscio. La svedese, nota soprattutto come musicista insieme alla sorella Tanya nel duo Ectoplasm Girls, è in realtà un artista a tutto tondo abile a utilizzare un’ampia gamma di materiali e media. Temi che ritornano spesso nella sua ricerca sono la memoria e il senso di perdita, declinati con la tipica sensibilità scandinava infarcita di elementi naturali e atmosfere boreali.
La mostra alla galleria Narkissos, nell’ambito del festival Ombre Lunghe, si dipana attorno al suo ultimo progetto Dreaming Remembering, video che accompagna i cinque pezzi del suo omonimo album uscito per la iDEAL Recordings. In questo caso la memoria incrocia il linguaggio dei sogni, alternando visioni più o meno allegoriche e stream of consciousness. Una donna immersa nell’acqua apre e chiude gli occhi, abbandonandosi al flusso che l’attraversa; ciò che segue sono semplici coreografie, movimenti in ambienti indecifrabili, probabilmente frutto dei suoi sogni. Il resto lo fa il suono, un tappeto di chiaroscuri elettronici accompagnati dalla voce stregata della misteriosa Sarah Kim. Tutto è transitorio, ciò che persiste è il senso dell’inafferrabile.
Scritto da Salvatore Papa