Sudore, punk, elettricità: Danilo Fatur, ovvero lo storico “Artista del Popolo” performer dei CCCP, porta il suo show al Decadence che per l’occasione trae il tema della serata dal brano della band “Punk Islam” del 1984.
Come ogni Decadence che si rispetti la notte sarà condita anche da dj set, spettacoli di fakirismo, performance di body art, body modification e fetish, bondage e installazioni video.

Danilo Fatur divenne celebre nel 1984. All’epoca si faceva chiamare Josè Lopez Macho Frasquelo e lavorava presso il Tuwatt, un locale punk di Carpi, sia come barista che spogliarellista. Durante uno dei suoi eccentrici show fu notato da Lindo Ferretti, Massimo Zamboni e Umberto Negri che ne rimasero folgorati. Da quel momento divenne l’Artista del Popolo, il valore aggiunto alla musica dei CCCP, i quali dopo un po’ gli affiancarono Annarella Giudici, “Emerita Soubrette del Popolo Italiano”.
Fatur, racconta Ferretti, “era un pazzo: una sera è arrivato sul palco con una sua scultura mobile. In pratica era un falcetto legato a una ruota che girava. Io e Zamboni ci siamo guardati e abbiamo visto che era legato con qualcosa che sembrava non vedesse l’ora di rompersi e volare rasente le nostre gole. Un’altra volta è uscito con una trappola da lupi vera, aperta, e la esibiva al pubblico che non sapeva bene che cosa fosse: se qualcuno avesse messo lì la mano gliel’avrebbe mozzata all’istante”.
Conclusa l’esperienza con i CCCP, Fatur ha intrapreso la carriera solista continuando a dedicarsi al punk e contaminandolo con “elettro dance cosmica”, futurismo, macchine e viaggi nella società. L’ultimo suo lavoro, Stafatur, è uscito nel 2017.
Nel novembre dello stesso anno Fatur ha ripreso il ruolo di Artista del Popolo nel tour I Soviet + l’elettricità, cento anni di Rivoluzione Russa, “comizio musicale” di e con Massimo Zamboni che celebrava i cento anni della Rivoluzione Russa e nel quale Fatur affianca sul palco, oltre allo stesso Zamboni, anche Angela Baraldi e Max Collini.