Il Love Bar esiste dal 2012 come collezione di “storie che possono essere bevute”. Si presenta come un’apparizione, un miraggio selvaggio temporaneo, uno spazio sublunare. Lo scambio di storie e drink (a base di erbe e piante locali raccolte dall’artista) avvengono al bancone del bar, una sorta di palco proto-teatrale sul quale il ruolo dello spettatore si confonde con quello del performer. Tra dimensione agreste e allure rinascimentale, Cecchetti prepara un luogo in cui il bere e il parlare avvengono in bocca nello stesso momento. Per ogni storia d’amore raccontata, si riceve in cambio un cocktail, un elisir, una pozione, o un’altra storia d’amore. Si dice che ogni pozione sia allo stesso tempo una storia, un rimedio o una domanda. Si incontra il Love Bar all’uscita di Arte Fiera a fine giornata, nella zona liminale tra due mondi, controcorrente nel flusso dei visitatori, in un tramonto mentale che non finisce mai.
Scritto da La Redazione