Il nome di King Khan è noto ormai da quindici anni alle autorità internazionali del rock’n’roll. Indomito e irriverente agitatore culturale delle masse devote a garage punk e soul rock, l’indo-canadese è attivo con una quantità di collaborazioni, dischi e trovate pazzoidi da far girare la testa: a nome BBQ Show assieme a Mark Sultan, con The Shrines, da solo, con l’etichetta Khannibalism e il progetto condiviso coi Black Lips Almighty Defenders.
Stavolta l’occasione di rivedere le show furente di King Khan è il progetto Louder Than Death, divagazione tra il punk rock più melodico alla Ramones e la bassa fedeltà più ruvida e lurida a base di synth sci-fi nata nel 2004 in combutta con Sean Spits, quando il King collaborò con i punk rocker nineties The Spits. Se due compagni di merende e schitarrate così si alleano sotto l’egida di In The Red il lieto fine con pogo violento è assicurato.
Scritto da Mary Anne