Impossibile non tifare per Les Filles de Illighadad: perché dal loro remoto villaggio nel Niger sono arrivate a spaccare in una scena in larga parte dominata da figure maschili. La scena è quella del tuareg blues dell’Africa sahariana, ormai ampiamente sdoganata anche alle orecchie occidentali: ritmi da battimani, melodie arabeggianti ipnotiche, ricami chitarristici come non ci fosse un domani e occasionali urla beduine a scatenare istinti dionisiaci. Le ragazze danno di questo rock del deserto una versione più delicata e insieme più rurale della media, una coinvolgente attualizzazione delle tradizioni ishumar e tende. Sarà difficile stare fermi, anche nella cornice non proprio confacente dell’Auditorium Candiani.
Scritto da Gregorio Verdi