Anche se diversi per generazione e pratica esecutiva, i giapponesi Aki Onda (1967) e il pioniere della sound art Akio Suzuki (1941) condividono un approccio sorprendentemente inventivo, spontaneo e aperto alle infinite possibilità del suono. Per AngelicA, mercoledì 8 maggio, si esibiranno al centro della platea utilizzando strumenti non convenzionali o realizzati da loro, come vecchi walkman – con relative cassette analogiche –, pezzi di legno e di metallo di recupero, chiodi, martelli, flauti in pietra, biglie e barattoli di vetro. Onda e Suzuki utilizzano l’ambiente per farlo risuonare, permettendo all’architettura e all’acustica uniche dei luoghi in cui si esibiscono di guidare le loro performance.
Scritto da L.R.