Se non la conosci non è perché sbagli posti dove andare a divertirti, ma è perché sbagli pusher. Noi M¥SS KETA la conosciamo, anche se abbiamo pusher diversi: ci si è presentata con il suo carico di adrenalina (e di buste) e ci ha travolti insieme a tutto il suo entourage di amici. È un’eterna sognatrice e per molti maschietti (e non solo) è già un sogno ricorrente.
Nei suoi scheletri nell’armadio – tra guide alla Colombia, succhi di frutta al Peyote e completi intimi strappati – si nascondono Enrico Ghezzi, a cui ha dato l’idea per fare Blob, e Federico Fellini, per cui è stata musa per diversi anni. Oggi sposa l’after come stile di vita e tra la pillola rossa e la pillola blu le sceglie entrambe. Stasera presenta dal vivo il suo nuovo album “Paprika”.
Dopo di lei, o prima, o durante, o sopra, o sotto, Federico Bertollini, che tutti chiamano affettuosamente “Franchino”, anche chi non vive a Roma sa che 126 sono i gradini della scalinata che divide Via Dandolo e Viale Glorioso a Trastevere. E grazie alla Lovegang 126 di Franco126, Ketama126, Ugo Borghetti e Pretty Solero, quell’area di Roma ha recuperato un fascino narrativo di strada che mancava dai tempi di un altro Franco, Califano.
L’immaginario di Franco126 è una versione contemporanea delle storie del compianto Prévert trasteverino attraverso il background di chi è cresciuto con le barre spietate di TruceKlan e In The Panchine. Il resto nell’esordio da solista “Stanza Singola”, licenziato dalla fida Bomba Dischi, lo fa un songwriting accattivante, malinconico, intimo. In fondo se quel “Polaroid” con Carl Brave è diventato un fenomeno traversale anche fuori della trap è stato soprattutto merito suo.
Scritto da Zagor + Piero Merola