Tempo di celebrazioni per la moderna “scuola veneziana”, riunita intorno al compleanno a cifra tonda di Alvise Vidolin, figura leggendaria per la storia della musica elettronica in Italia.
Scoccano per lui 7 decadi – come le note – e si riuniscono proprio loro, in suo nome, nell’auditorium “C.Pollini” di Padova: partiture iconiche del suo percorso (ad esempio il lavoro per piano a lui dedicato da Sciarrino, “Perduto in una città d’acque” o lo storico “Das Atmende Klarsein” di Luigi Nono), così come composizioni realizzate appositamente per l’occasione, a firma di Claudio Ambrosini e Stefano Gervasoni, in prima esecuzione assoluta.
Non c’è da stupirsi che l’omaggio ad Alvise Vidolin, all’interno dello straripante programma del Centro D’arte di Padova, coinvolga trasversalmente molti profili della contemporaneità musicale: la sua figura di regista del suono, musicista informatico e performer di live electronics, ha iniziato a solcare il percorso accademico nel 1974, poco dopo la formazione Teresa Rampazzi, partecipando alla fondazione del Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova. Svolge da oltre 40 anni una intensa attività di ricerca e di didattica, che lo ha portato alla cattedra di Musica Elettronica del Conservatorio di Venezia (dal 1976 al 2009), all’Accademia Internazionale della Musica di Milano, al Conservatorio di Padova. Ha collaborato con i principali compositori italiani della storia recente, tra cui Claudio Ambrosini, Giorgio Battistelli, Luciano Berio, Aldo Clementi, Wolfango Dalla Vecchia, Franco Donatoni, Adriano Guarnieri, Luigi Nono, Salvatore Sciarrino.
Il programma completo:
Claudio Ambrosini (1948)
Opera Nuova (2019) per tre pianoforti e live electronics
Prima esecuzione assoluta
Luigi Nono (1924-1990)
Das atmende Klarsein, fragment (1981) per flauto basso, nastro magnetico e live electronics
Stefano Gervasoni (1962)
Sechs Grabschriften (2017-19) per voce e pianoforte
Prima esecuzione assoluta
Salvatore Sciarrino (1947)
Perduto in una città d’acque (1990) per pianoforte
Adriano Guarnieri (1947)
Ostinato n. 6 (2019) per tre pianoforti e live electronics
Scritto da Joe Versalis