Inverno Fest torna al Covo per la sua quinta edizione. Con un cambio di marcia, il festival di No Glucose passa dai territori marcatamente post punk, noise e wave dello scorso anno a una line up dai contorni meno definiti, aprendosi ad alcune esperienze spericolate e ibride.
A rappresentare egregiamente questa nuova rotta il live ipersexy del canadese Bernardino Femminielli, noto anche per la sua collaborazione con Dirty Beaches. Capello unto e baffo da pappone, Bernardino propone la sua versione goduriosa di nostalgia disco, sussurrando parole d’amore su un’elettronica ovattata, a metà strada tra Serge Gainsbourg, gli Air e Umberto Smaila.
Di tutt’altro tipo di velluto i supermario synth e le chitarre agrodolci di World Brain, il nuovo progetto di Lucas Ufo dei berlinesi Fenster, già di passaggio a Bologna per l’edizione 2017. Il suo bellissimo album Peer 2 Peer è un concentrato di elettronica, raggi laser e melodie internet a 56k come antidoto dichiarato alla velocità e al sovraccarico di dati presenti oggi nel web.
Dal Canada arrivano anche i Deliluh, band art-rock punto di riferimento della nuova scena DIY di Toronto. È raro vederli su un palco, poiché prediligono posti come scantinati, angoli di metropolitana, panetterie e sale da gioco. Un motivo in più per non perderli, oltre al fatto che dal vivo spaccano di brutto.
Infine gli esotismi strumentali e psichedelici tra basso e chitarra dei romagnoli Cacao, due che dal vivo diresti essere almeno in cinque.
Poi dj set tutta la notte con Jonathan Clancy, Dario Falcone, Francesco Ciccio Gallea e Art e un piccolo market di dischi curato da Background Music Shop e varie distro/label.
Scritto da Salvatore Papa