L’artista coreana Geumhyung Jeong arriva per la prima volta in un’istituzione d’arte contemporanea italiana con una nuova installazione site-specific commissionata da Fondazione Modena Arti Visive. La mostra, a cura di Diana Baldon, presenta una serie di robot e sculture meccaniche a controllo remoto realizzati in maniera amatoriale con componenti acquistati su siti web specializzati.
Geumhyung Jeong è da sempre interessata al legame tra il nostro corpo e la tecno-sfera contemporanea e si è distinta a livello internazionale nell’ambito delle arti performative per le sue coreografie con apparecchi elettronici dalle sembianze umanoidi in cui è sempre ambiguo chi controlla chi. Combinando diversi mezzi espressivi – danza, teatro, film e scultura – l’artista realizza le sue opere con una varietà di dispositivi protesici, strumenti hardware meccanici e tecnologici, cosmetici, manichini medici, inserendo performance dal vivo che “dimostrano” come i suoi oggetti possano essere utilizzati. Quando li presenta in contesti dedicati alle arti visive, l’artista dispone gli oggetti secondo strane sequenze e li ordina su piedistalli all’interno di ambienti molto illuminati che fanno il verso agli archivi scientifici e alle collezioni museali.
Scritto da L.R.