“Vengo da una piccola città nel nord della Finlandia, circondata da una natura vasta e scarsamente popolata. La maggior parte della gente che passa dalle nostri parti la attraversa senza fermarsi, ignorando che fosse un hotspot per gli avvistamenti di UFO negli anni ’60. Io stessa ne sono venuta a conoscenza grazie al diario di mio nonno.”
Così racconta la fotografa Maria Lax, parlando di Some Kind Of Heavenly Fire, progetto e mostra presentati per la prima volta in Italia a PhMuseum Lab giovedì 24 giugno 2021. Il progetto nasce nel 2013 quando Lax, che nel mentre si è trasferita a Londra, torna a casa e trova questa particolare raccolta che condensa testimonianze di eventi soprannaturali e storie di coraggio in una terra dove l’industrializzazione del secondo dopoguerra impedisce alle comunità rurali di sostenersi attraverso l’agricoltura, costringendo molti a trasferirsi nelle grandi città.
Non potendo confrontarsi con il nonno affetto da demenza, Lax intraprende un vero e proprio viaggio nel tempo in cui gli scatti raccontano quell’immaginario che l’artista reinterpreta grazie alla sua poetica e alla riscoperta dei luoghi della sua infanzia. Un percorso tramite cui l’artista realizza che la concomitanza fra gli avvistamenti UFO e il periodo di grande difficoltà per la Finlandia settentrionale non sia una semplice coincidenza.
Nel momento storico attuale, in cui le politiche populiste e le fake news fanno parte della nostra quotidianità, il progetto di Maria Lax ci ricorda come certi fenomeni e certe tensioni possano non solo stimolare la nostra curiosità e la nostra voglia di reagire, ma anche colpire quell’insicurezza intrinseca nella natura umana al punto da influenzare la nostra percezione della realtà e intaccare le nostre certezze più solide.
“Non c’è da meravigliarsi – prosegue Lax – che gli avvistamenti UFO incarnassero il timore per il futuro, per l’ignoto e gli inesorabili cambiamenti dell’economia e degli stili di vita. Alcuni hanno reagito a queste luci misteriose con paura, altri le hanno accettate, accogliendole come un segno per indicare che non erano soli.”
Inaugurazione: giovedì 24 giugno, h 17-22 (su prenotazione qui)
Orari di apertura: venerdì ore 17-20, lunedì-giovedì su appuntamento.
Scritto da L.R.