Con questo titolo l’artista lancia l’idea di un nuovo umanesimo che fa incontrare storia dell’arte, gravità quantistica, cosmologia multi-messaggera e AI con una prospettiva interdisciplinare che affonda le radici nel Rinascimento per poi esplorare il mondo con gli occhi della scienza e delle tecnologie contemporanee. Nell’HYPERINASCIMENTO ogni anello è concatenato all’altro in termini olistici, rendendo ancora più reale l’hyper-connettività del tutto con ognuna delle sue parti.
In mostra a Modena ci sarà un grande ambiente immersivo analogico accompagnato da uno virtuale in cui lo spettatore potrà immergersi, attraversando un percorso di ascensione spirituale che evoca la natura di un giardino Zen a cinque dimensioni in cui avvengono eventi fisici invisibili attraverso l’uso di campi magnetici e rilevatori di particelle subatomiche. Il tutto interagirà con diverse piattaforme social (Twitter, Instagram) per poi approdare agli spazi digitali dove le leggi della fisica vengono rivoluzionate per accedere ad universi paralleli surreali.
“In un momento in cui si cerca di ripartire”, spiega Luca Pozzi, “l’approccio HYPER al Rinascimento trasforma le opere del passato in veri e proprio device tecnologici, le chiese, i templi e i musei in apparati scientifici all’avanguardia, la sostanza dei nostri corpi in quantum-bit di pura informazione. L’hyperinascimento non pone al centro l’uomo, ma il linguaggio della natura più impalpabile e sofisticato: esperienze di poli-locazione, non-linearità temporale e aumento dimensionale”.
Nato nel 1983 a Milano, Luca Pozzi è artista visivo e mediatore culturale. Laureato presso l’Accademia di Brera e specializzato in grafica 3D e sistemi informatici, dal 2009 collabora con diverse comunità scientifiche tra cui la Loop Quantum Gravity (Perimeter Institute, Ontario, CA), il Compact Muon Solenoid (CMS, CERN, Ginevra) e il Fermi Large Area Telescope laboratory (INFN, NASA) e ha esposto in Musei e gallerie in tutto il mondo.
Scritto da L.R.