La seconda indagine sullo stesso tema già affrontato della galleria Spazio e Immagini nel 2017, presenta la ricerca di ideali e di felicità che tra gli anni ’60 e ’70 del XX secolo ha portato a nuove forme di comportamento e di immaginazione attraversando i linguaggi, le utopie e l’azione politica.
I confini Arte/Vita vengono abbattuti come nell’azione del 1956 di Saburo Murakami del gruppo Gutai che attraversando le tele col proprio corpo si proietta nel nuovo spazio pittorico del mondo reale.Carolee Schneemann appare bendata e carponi in una rara immagine della performance Illinois Central realizzata nel 1968 a Chicago contro la guerra del Vietnam prima che venga interrotta dall’intervento delle forze dell’ordine.Una serie di foto di Shunk-Kender e Bill Wunsch scandiscono tra il 1970-’72 lo sviluppo del grande intervento ambientale di Christo nel Grand Hoback in Colorado.La fotografia di scena del film psichedelico The Trip (1967) mostra gli effetti delle amplificazioni percettive dell’ LSD, mentre le foto del film Die Goldene Pille ( 1968) presentano un nuovo modo di vivere l’amore e la sessualità.Le immagini dell’utopia architettonica di Buckminster Fuller oscillano inaspettatamente tra impieghi militari e nuove forme aggregative.La foto del White Bicycle Plan (1966) ci riporta per le strade di Amsterdam nell’atmosfera degli happenings dei Provos a metà strada tra arte e provocazione.Anna Halprin, pioniera e fondatrice della Post Modern Dance appare in alcune foto degli anni ’50 di Ted Needham mentre danza con le figlie Daria e Rana sul Dance Deck della propria residenza a Marin in California. Altri scatti mostrano le sue performances di Four Legged Stool (1961) con John Graham e A.A. Leath, Five Legged Stool (1963), e Parades and Changes (1965).Una parte della mostra che sarà oggetto di un continuo riallestimento è dedicata a Bologna tra il ’68 e il ’77. Il ritmo quotidiano degli anni della contestazione viene presentato dalla grafica innovativa dei volantini studenteschi, dei fogli creativi (A/traverso) e di alcuni manifesti. Una serie di fotografie delle performances di Julian Beck e del Living Theatre fissano nella partecipazione collettiva e nella gestualità dei corpi un’intera epoca dove il vero teatro è la strada e Vita/Arte coincidono.
Scritto da La Redazione