Lo spazio Tarsia, nato per celebrare la relazione tra arte e piante, è lieto di ospitare il lavoro dell’artista hongkonghese Zheng Bo, “Pteridophilia 1”, filmato in una foresta di felci a Taiwan. L’opera fa parte di un corpus video e installativo iniziato nel 2016, dedicato all’eco-sessualità. Creando un parallelo tra comunità e piante emarginate, Zheng Bo torna nella riserva con cadenza annuale per finalità eco-queer, spingendo i confini della sessualità e dell’amore, nel quale incorpora il mondo naturale. Tarsia diventa dunque un prolungamento dei soggetti dei film di Zheng Bo, nei quali sono raffigurate scene di intimità tra persone e piante, che destabilizzano le categorie di identità e di genere, e reinterpretano ulteriormente la relazione tra ecologia e sessualità umana. Il contesto di Tarsia, un negozio di piante scavato nel tufo della città che immerge il visitatore in una stretta relazione con l’ambiente colmo di elementi vegetali, contribuisce a sottolineare l’interesse dell’artista a superare una dimensione unicamente umana. La mostra è organizzata in parallelo alla presentazione alla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee | Madre delle opere “Pteridophilia 2” (2018) e “Fern as Method” (2021) di Zheng Bo nella mostra Rethinking Nature.
Scritto da La Redazione