Nello spettacolo – ideato da Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi – un bambino dei nostri giorni si mette in relazione con le visioni, i pensieri e le azioni di Pin: il ragazzino monello e vagabondo protagonista de Il sentiero dei nidi di ragno, il primo romanzo di Italo Calvino, ambientato durante la Resistenza tra i partigiani delle montagne liguri.

L’andamento dello spettacolo nasce dall’intuizione anti-retorica di Calvino, il cui romanzo viene elaborato per entrare in dialogo con il giovane protagonista che, lanciandosi in un salto temporale, arriva a coinvolgere il pubblico in un gioco di analogie in cui si avanza cogliendo battute mancanti e significati nascosti. Ne nasce una vera e propria “partita letteraria” a cui gli spettatori partecipano attivamente, vincendo premi in forma di libri.

Tra parole misteriose e anime inquiete, lo spettacolo si muove dallo sguardo del giovane Pin per giungere al pubblico attraverso quella spinta elementare che porta ogni essere umano a combattere per non essere più umiliato, percorrendo i sentieri della rivolta per far nascere immagini e pensieri autonomi che ogni spettatore compone nel proprio spazio segreto: in quella parte di sé dove custodisce quella “ferita segreta per riscattare la quale combattiamo”.

La rielaborazione, pensata in avvicinamento al centenario della nascita di Calvino che si celebrerà nel 2023, si arricchisce con un nuovo cast che vede nel ruolo di Pin il piccolo Ahmed, nato a Bologna da genitori tunisini, il cui legame con la storia partigiana sollecita ulteriori salti di immaginario.