Appena arrivati a Bra, delizioso angolo di Piemonte nel cuore del Roero, a metà strada tra Torino e Cuneo, potreste rimanere piacevolmente stupiti nell’incappare in conversazioni in inglese e in gruppi di giovani provenienti da ogni parte del mondo. WTF?! Ecco, si tratta degli studenti della vicinissima Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (all’interno c’è anche una Banca del Vino, un vero e proprio caveau-museo!), eccellenza internazionale che va a sottolineare la posizione di questa cittadina di meno di 30 mila abitanti nella mappa delle tappe obbligate tra i cultori della buona tavola. Del resto, qui la festa dei formaggi Cheese è ormai un appuntamento fisso e la salsiccia cruda, beh, è semplicemente una religione! Ma la provincia piemontese può vantare sempre più produzioni local d’eccellenza anche in ambito musicale e in tal senso ARTICO Festival a Bra è un caso particolarmente virtuoso ed emblematico: giunto alla sesta edizione, il festival ritrova quest’anno la sua dimensione ideale con una programmazione di quattro giorni in bilico tra musica indie senza particolari confini di genere e stand-up comedy di altissimo profilo.
Partiamo proprio dalle risate: Stefano Rapone ed Edoardo Ferrario sono due dei top player indiscussi della nuova comicità italiana a cavallo tra televisione e web. Molto amici e molto diversi: il primo battutista one-liner killer dal piglio imperturbabile, il secondo mattatore istrionico dalla verve contagiosa. Entrambi protagonisti anche di podcast gettonatissimi come il consigliatissimo outsider Tintoria e l’acclamatissimo Cachemire.
Dopo le risate, le lacrime di gioia, per il ritorno di artisti come Giovanni Truppi (accompagnato da una band coi fiocchi e pronto a ripercorrere un repertorio sempre ad alto tasso emotivo) o Joan Thiele, che metterà in scena la sua ambiziosa nuova opera discografica suddivisa in tre atti, quasi a comporre una sorta di caleidoscopio r’n’b ammaliante e malinconico. Intensità e curiosità non calano di una virgola anche pensando alle nuove proposte. Ne segnaliamo almeno due, tra le novità più esaltanti dell’annata discografica: l’atipico songwriting destrutturato e astratto di Vieri Cervelli Montel (non a caso uscito sull’etichetta di IOSONOUNCANE) e la psichedelia allucinata e onirica dei padovani Post-Nebbia. A questo punto quasi inutile ribadire che offerta culinaria e musicale volano entrambe altissimo: tra le fronde dei Giardini della Rocca potrete sollazzarvi con un vero e proprio pic-nic DIY a base di street food “sincero” tra schiacciate e carne cruda (ma non mancheranno le opzioni veg), le Birre di DeLAb Fermentazioni prima e magari il Gin Povera Patria dopo. A tutti questi ingredienti è fondamentale aggiungere sempre e comunque il mantra diventato slogan di questa edizione, che omaggia Lucio Battisti: un liberatorio Abbracciala, Abbraciali, Abbracciati. Al tramonto, stesi sull’erba in attesa dell’inizio dello spettacolo, sembrerà di essere sulla copertina di Anima Latina. Abbracciamoci tutti.