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mer 05.10 2022 – sab 08.10 2022

ROBOT13

Dove

Bologna
Bologna

Quando

mercoledì 05 ottobre 2022 – sabato 08 ottobre 2022

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La musica elettronica come esplorazione di un futuro possibile, un festival che è un’occasione per immergersi nelle trasformazioni profonde del ‘suono in cui viviamo’, come recita il titolo del saggio del musicologo Franco Fabbri. È l’aspirazione dell’edizione 2022 di ROBOT, il festival internazionale di musica elettronica e arti digitali che dal 5 all’8 ottobre celebra a Bologna la contemporaneità. E torna a farlo riscoprendo anche, come era stato prima delle limitazioni causate dal Covid, la sua vocazione nomadica, che non è solo nelle scelte artistiche, ma anche nell’individuazione degli spazi. Non più un ‘centro’, ma una galassia che intorno a questo centro, il DumBO, gravita, inglobando Palazzo Re Enzo, l’Accademia delle Belle Arti, l’Oratorio di San Filippo Neri e il TPO.

Una molteplicità di ambienti nei quali si riflette una vivace diversità sonora e che è un omaggio alla “decentralizzazione”, tema della tredicesima edizione: “Nella musica – scrivono gli autori del manifesto Matteo Tambussi e Oliver Dawson – è riposta la speranza di una nuova rivoluzione culturale e un uso accorto e costruttivo della rete ci può permettere di “sognare un futuro tecnologico più umano e che forse collegandoci fra di noi, facendo rete e decentralizzando il potere, potremo finalmente recuperare la nostra identità“.

Il programma si apre nuovamente alle esperienze internazionali proponendo, al fianco di nomi diventati già dei ‘classici’ del rapporto tra musica e tecnologia, musiciste e musicisti che arrivano direttamente dalla scena più sotterranea e sperimentale.

A partire dj che meglio di tutti rappresenta lo spirito del club, della pista da ballo come spazio dove il piacere si intreccia con l’esaltazione passionale del potere iterativo del ritmo, il dj e produttore francese Laurent Garnier. Prima di esibirsi, l’8 ottobre alle ore 18.30 l’artista presenterà presso la Baia di DumBO il film Laurent Garnier – Off the Record diretto da Gabin Rivoire che attraverso esclusive immagini d’archivio e filmati del recente tour mondiale racconta la sua esperienza di vita e professionale.

ROBOT presenta poi tanti protagonisti assoluti della ricerca più radicale (Ben Frost, Skee Mask, Zenker Brothers) o di quella più eterea (Caterina Barbieri, Pantha Du Prince, Lyra Pramuk) ad artiste e artisti che definiscono una mappa che supera la tradizionale localizzazione della cultura sonora, come la groenlandese Courtesy, la cileano-norvegese Carmen Villain, gli italiani Eva Geist e Lamusa II, l’inglese Loraine James, il bosniaco Mario Batkovic e le danesi Sofie Birch e Nana Pi.
E poi ancora: il cosmopolitismo techno di TSVI e object blue, l’antagonismo rigoroso di Brutal Casual, la visione ‘architettonica’ di Luce Clandestina. E, a proposito di classici, il ritorno del leggendario duo composto da Kittin & The Hacker, che ha codificato all’inizio del nuovo millennio i panorami techno ed electro.

Con loro ci saranno anche la prismatica ‘urban culture’ della francese Crystallmess che va dal rap hardcore al footwork passando per l’elettronica più tagliente, gli urticanti Giant Swan con la loro ricetta a base di bassi ipnotici e aggressività industrial, i sudafricani Phelimuncasi straordinari esponenti del gqom rivelatisi al mondo grazie al lavoro di ricerca e documentazione del collettivo Nyege Nyege e il decostruttore/ricostruttore dei parametri della musica da dancefloor Gabor Lazar.

Molto risalto anche alla scena italiana, che continua a essere un punto fermo sulla mappa della musica avant-garde internazionale.
Ritroviamo, quindi, il ‘trust di cervelli’ Salò (Toni Cutrone, Emiliano Maggi, Giacomo Mancini, Stefano Di Trapani) e il loro bizzarro “Rinascimento Romano”, tra le produzioni esclusive per ROBOT insieme alla collaborazione tra il visionario sound artist Riccardo La Foresta e l’inglese James Ginzburg, nume tutelare della musica dubstep prima, sperimentatore a trecentosessanta gradi poi con gli Emptyset. Altra produzione speciale, stavolta in collaborazione col festival umbro Dancity, è quella che vede sul palco insieme la sassofonista Laura Agnusdei e le architetture digitali di Daniele Fabris. Tra le prime apparizioni al festival, inoltre, l’affascinante NZIRIA, alter ego dell’artista Tullia Benedicta fra techno, trance e neomelodico napoletano, accompagnata dall’artista multimediale e regista Bianca Peruzzi.

E tra i dj set: Speaking Minds, dj/producer italiano emergente stimatissimo dal già citato Garnier, Piezo con la sua techno contaminata, creativa, irregolare, coraggiosa e, da Bologna, Carolina Martines e Filibalou.

A inaugurare e completare il tutto, mercoledì 5 ottobre dalle ore 19 alle 22, lo Scratch Party nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, progetto speciale ideato da Francesco Giomi e Danilo Danisi e prodotto da ROBOT. Su quattro postazioni musicali gli studenti e le studentesse del corso di Musica Elettronica del Conservatorio G.B. Martini di Bologna performeranno improvvisazioni sonore e musicali, in interazione con le proiezioni e le mappature video realizzate da studenti e studentesse del corso di Computer Graphic dell’Accademia, in un tripudio immersivo di sensorialità sinestetica. Una “festa audiovisiva”, nata da un’idea di formazione e didattica condivise tra gli studenti delle due storiche istituzioni artistiche bolognesi.

Per il 2022 ROBOT ha ricevuto l’attestazione ‘Ecoactions’ di Legambiente in qualità di festival a basso impatto. Tra le varie azioni messe in campo quest’anno, in particolare, il pubblico della tredicesima edizione potrà usufruire gratuitamente dei distributori dell’acqua sparsi in alcune delle location.
Per il secondo anno consecutivo è confermato, inoltre, il programma di talk, laboratori e workshop di ROBOT LEARN, una piattaforma di incontro e condivisione che l’8 ottobre riempirà lo spazio diurno del festival presso gli spazi dell’Officina di DumBO.

Come in ogni edizione, infine, l’8 ottobre torna anche ROBOT KIDS, sezione del festival dedicata a bambine e bambini.

Scritto da Salvatore Papa