«L’assenza intensifica la presenza mancante del tutto» scrive Peter Welz «Un’installazione riassembla gli oggetti frammentati seguendo direttamente il principio chiave della scultura, ovvero la presenza di un oggetto nello spazio. Nelle scienze naturali gli studiosi sono riusciti a scomporre i sistemi viventi nei loro più piccoli costituenti: geni e molecole. Il corpo umano è stato scomposto in miliardi di frammenti, dandoci una conoscenza unica della vita e dell’essere umano. Allo stesso tempo, si tratta solo di una percezione del complesso sistema che costituisce il tutto. Per capire come tutto è collegato dobbiamo osservare il grande e il piccolo interagire. Qui, nell’oscillazione tra caos e ordine, dissonanza e armonia, disintegrazione e struttura, troviamo il nucleo delle installazioni esposte nella mostra. In vari modi gli artisti e le artiste si pongono domande su cosa succede quando qualcosa viene scomposto in particelle, o esaminano cosa succede quando la materia, le strutture e i sistemi si disintegrano. Nelle loro opere esplorano le nuove realtà nate dall’universo frammentato della disintegrazione – la presenza dell’assenza».