La settima edizione delle “resiDANZE di primavera”, nell’anno del trentennale di Teatri di Vita, riserva un ricco programma di 10 spettacoli ed eventi performativi (di cui uno composto a sua volta da 15 creazioni apposite site-specific) in teatro e all’aperto, fra danza, teatro, poetry slam e circo contemporaneo, dopo un’inaugurazione festosa il Primo Maggio con il “microfono aperto” per chiunque si voglia esibire e con il pranzo solidale delle Cucine Popolari.
Nei giorni successivi il teatro dà appuntamento ancora due volte con il super-classico Amleto di Shakespeare nella versione cupa proposta da Laura Angiulli e da Galleria Toledo (2-4 maggio), dove la storia del principe di Danimarca è raccontata mettendo in evidenza i legami familiari e i trabocchetti politici; e con La mite (5-6 maggio) che Teatri d’Imbarco ha tratto dal racconto di Dostoevskij con la regia di Nicola Zavagli per l’interpretazione di Beatrice Visibelli, per indagare nei rapporti tra uomo e donna, tra vittima e carnefice, in un racconto che attraversa purtroppo le epoche.
Cuore della rassegna sono le residenze artistiche di 6 compagnie e artisti, che hanno potuto lavorare a Teatri di Vita nell’ambito del programma Artisti nei territori della Regione Emilia-Romagna con il Ministero della Cultura, anche con l’affiancamento di due tutor esterni (Carmelo A. Zapparrata, critico e studioso di danza che già ha affiancato le residenze nelle scorse edizioni, e Agnese Doria, co-fondatrice di “Altre Velocità”) e che presentano gli studi elaborati, in parte ancora in fase di sviluppo e in parte già ormai prossimi alla versione definitiva.
Durante la prima settimana gli spettatori incontreranno due originalissimi percorsi performativi. Il primo è Terramadre di Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich (5-6 maggio), che esplora il rapporto dell’uomo con la natura, invitando il pubblico a un percorso condiviso nell’ambiente e infine restituendo con la parola il racconto di un’esperienza. Il secondo è Stiamo lavorando per voi (ci scusiamo per il disagio) di Claudio Larena (6 maggio), che si confronta con il tema dei cantieri nelle città odierne, attraverso una installazione performativa, che stimola la riflessione sul cantiere come spazio alieno, tanto abituale quanto fastidioso nell’esperienza di vita cittadina.
Nella seconda settimana il primo appuntamento con le residenze è con il nouveau cirque, con la presentazione di Llabyellov di Carlo Cerato (11-12 maggio), uno spettacolo di giocoleria, avvincente e ironico, con bastoni, anelli, palline, fazzoletti, ma anche piume, gelati, giocattoli, racchette in una continua, divertente e scoppiettante invenzione fantasiosa. Per il teatro, la compagnia Collettivo Est presenta Purgatori (13-14 maggio) si confronta con il Purgatorio di Dante, preso come modello del lockdown: un attraversamento moderno dei sette vizi capitali, fra teatro fisico e folgorazioni visive derivanti dai grandi illustratori della Divina Commedia, da Blake a Dalì a Glaser. Per la danza, è in programma Tecnologia Filosofica, che presenta Eco del mondo (13-14 maggio), omaggio alla figura di Arlecchino, a partire dal celebre quadro di Picasso, visto nella sua condizione di fragilità di fronte ai frantumi del mondo.
Le “resiDANZE di primavera” ospitano anche le 15 creazioni originali, e appositamente create in site-specific, dei 16 danzatori e performer internazionali del corso Anfibia organizzato da Leggere Strutture Art Factory, con la direzione artistica di Carlo Massari (8-9 maggio). Le performances sono frutto di ricerca e sperimentazione di progetti elaborati dai ragazzi durante l’anno, sotto la supervisione artistica di esperti nel settore. Ognuno di loro è autore, interprete e creatore dell’opera, coinvolgendo gli altri partecipanti del gruppo oppure proponendosi in forma di solo, all’interno e all’esterno di Teatri di Vita, costruendo un percorso che accompagnerà lo spettatore alla visione delle creazioni site-specific in armonia con gli spazi del teatro e in stretta relazione con il pubblico.
Scritto da LR