In occasione del cinquantenario del golpe militare in Cile l’11 settembre 1973, nasce <oltre il blu>, azione destinata allo spazio pubblico, che vuole aprire una riflessione sulle sorti dei desaparecidos, simbolo del capitolo buio della recente storia cilena. L’idea nasce dagli artisti Francesco Di Tillo e Máximo Corvalán-Pincheira in collaborazione con Tatiana Basso e Serendippo e in dialogo con Juan Contreras ed Herminia Romero, esuli cileni giunti a metà degli anni Settanta a Bologna, attori e testimoni del momento storico oggetto della riflessione artistica.
Dopo la commemorazione del cinquantenario del golpe militare l’11 settembre 2023 con l’associazione Amanecer, fondata da Juan Contreras ed Herminia Romero, il 16 settembre 2023 dalle ore 17:30 presso il Centro Sociale della Pace e lungo la Via del Pratello <oltre il blu> prenderà corpo a cura di Serendippo e Tatiana Basso in collaborazione con Pratello R’esiste: i lavori degli artisti Máximo Corvalán-Pincheira, Francesco Di Tillo, Mia da Schio Suppiej e Alena Tonelli interagiranno con persone e luoghi per sollecitare una riflessione plurale sulla memoria, su come essa possa essere recuperata, elaborata, comunicata.
Per la ricorrenza del cinquantenario, Maximo Corvalán-Pincheira propone la performance <Memorie in flusso>, che intende trasporre simbolicamente, attraverso un’azione collettiva, l’impegno necessario a rendere il passato memoria e risorsa, e insieme l’importanza di tutelare le risorse naturali e i diritti umani. La performance richiede che almeno undici persone sostengano ciascuna un pezzo di grondaia tra le mani, con l’obiettivo di trasferire l’acqua immessa nella prima grondaia in quella retta dal compagno seguente, senza versarla, fino a che non si sarà esaurita.
Francesco Di Tillo propone <In distinte latitudini> una trasmissione e una codifica multipla del messaggio «Eravamo talmente felici che volevamo che tutti lo fossero». Queste parole, pronunciate dalla moglie di un compagno di Allende eliminato dal regime di Pinochet, ritornano come linguaggio naturale, emesse con la voce come fu allora, ma sono anche declinate in segnali intermittenti, scanditi secondo la codifica morse, questi a loro volta trasposti in una sequenza ritmata di ‘dit-dah’. La codifica, nell’opera di Francesco Di Tillo, si richiama alle strategie culturali individuate per evitare le maglie della censura in contesti di limitata possibilità d’espressione.
Mia da Schio Suppiej porta invece <Conversazioni resistenti>, una performance vocale che si dispiegherà nel corso dei prossimi 11 mesi in una serie di incontri registrati come i capitoli di un podcast dal titolo . Alle conversazioni parteciperanno gli attori coinvolti nella realizzazione di e chi sarà presente alla giornata del 16 settembre.
Alena Tonelli parteciperà infine con <Ultrā> un’installazione di 3 manifesti 3 fatti legati al colpo di Stato e all’instaurazione della dittatura 3 avvenimenti della storia cilena un passato che si vuole remoto ma che strizza l’occhio al presente 3 provocazioni 3 slogan 3 minacce 3 sentenze 3 ammonimenti appesi al muro di cinta del Tribunale Minorile di Bologna: pubblicità, titolo di giornale o lettere minatorie?
PROGRAMMA
– 17:30 Introduzione delle curatrici in dialogo con gli artisti e l’associazione Amanecer
– 18:00 Intervento di Galería Metropolitana (Pedro Aguirre Cerda, Chile)
– 18:30 Performance <In distinte latitudini> Francesco Di Tillo
– 19:00 Performance <Memorie in flusso> Maximo Corvalán-Pincheira
Per tutta la durata dell’evento: <Conversazioni resistenti> a cura di Mia da Schio Suppiej e installazione <Ultrā> a cura di Alena Tonelli.
Scritto da LR