Il Sahel, negli ultimi anni, ha catturato forse più di altre regioni del mondo, e sicuramente d’Africa, l’attenzione degli osservatori (geo-)politici globali. Regione arida, carente di infrastrutture, con una crescita economica condizionata dalla variabilità climatica e dal mal governo, non deve meravigliare che il Sahel sia considerato come un’area esposta a vulnerabilità. Sebbene per decenni la regione sia stata relativamente pacifica, le criticità economiche e politiche hanno reso evidente le carenze delle istituzioni statuali nel confrontarsi alle tensioni sociali e a controllare il diffondersi della violenza. Ma quali sono dunque le radici di un tale sistema di fragilità concatenate? Soprattutto, quali fattori hanno reso il Sahel un’area fondamentalmente “insicura” ed “instabile”?
Cristina Ercolessi – Università di Napoli L’Orientale e Comitato scientifico di Biblioteca Amilcar Cabral, Corrado Tornimbeni – Università di Bologna e Francesco Strazzari – Sant’Anna Scuola Universitaria Superiore Pisa e direttore serie afromediterranea/Carocci dialogano con Edoardo Baldaro – Université Libre de Bruxelles, Alessio Iocchi – Università di Napoli L’Orientale e Luca Raineri – Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
L’incontro è il primo di un ciclo dedicato a analisi, confronto e riflessioni sui tematiche internazionali urgenti, a cura del Comitato scientifico della Biblioteca Amilcar Cabral.
Scritto da LR