“The music is Berlin techno, but I perceive it in a Lebanese way”. Poche parole, cariche di significato, per introdurre l’artista che torna a infiammare il Link: Sama’ Abdulhadi.

Palestinese di nascita, si trasferisce nella capitale libanese Beirut dove entra a contatto con la fervente scena techno locale, di enorme influenza per la sua formazione (vedi sopra). Studia Ingegneria del Suono al SAE di Londra, si sposta a Parigi e partecipa per sei mesi al “Citè International des Arts” progetto del ministero francese della cultura che “dal 1965 accoglie artisti ed artiste da tutto il mondo con l’obbiettivo di creare un luogo aperto al dialogo fra culture”.

Ma l’anno della svolta è decisamente il 2018: Sama’ è nella line-up del Fusion Festival in Germania e dello Sziget in Ungheria ma soprattutto è la protagonista di una delle Boiler Room più viste di sempre che ha luogo proprio a Ramallah, luogo natío. Esperienza di culture e società diverse, talento e passione per la musica hanno reso Sama’ Abdulhadi una rising star sempre in tour per il mondo, che però non dimentica mai la sua missione: ricordarci che, nonostante tutto, la Palestina esiste, è viva ed ha molto da dire.