COLLAGENE torna l’8 marzo a DAS – Dispositivo Arti Sperimentali con un appuntamento ricco di performance e installazioni site-specific, frutto delle residenze artistiche di progetti selezionati tramite call pubblica.

Cinque artistə indagano il rapporto tra natura e società in un incontro tra discipline che spazia dal teatro all’audiovisivo, dalla danza alla fotografia, dall’arte tessile alla musica.

Eva Geatti presenta Una consistente parte della materia, performance che sovverte i rapporti di potere tra l’umanità e le cose, la materia inorganica che costituisce il mondo.

Il progetto coreografico Angry Butterfly di Riccardo De Simone sveste la figura dell’idolo della cultura pop della sua aura archetipica, per svelarlo come feticcio di una felicità solo apparente.

Con la performance-concerto Il Pubblico Bene, Simone Azzu e Martino Corrias raccontano la Sardegna fuori dalla percezione esotica dei suoi territori: l’isola diventa paradigma dello sfruttamento del suolo, delle risorse e della popolazione.

In apertura, due installazioni visive fissano nel tempo l’atto della decomposizione, invertendo il rapporto temporale univoco tra vita e morte. È un’altra artista sarda, Luciana Frau, a presentare To mold (letteralmente “Ammuffire”), progetto fotografico che tenta di non interrompere il ciclo di vita del cibo attraverso l’esercizio salvifico dell’immaginazione. Il lavoro tessile di Silvia Cannarella, Di tutto quello che se ne va, tutto ciò che rimane, dà vita ad oggetti indossabili in cui le secrezioni corporee, simulate da vecchi tessuti, sono immobilizzate nel tempo dall’incontro con il lattice.