La scrittrice presenta il suo libro edito da DeriveApprodi.
In Europa e in Nord America assistiamo al crescere di una classe lavoratrice bianca affascinata dai partiti «populisti». Da Marine Le Pen a Trump, passando per Giorgia Meloni, i candidati di destra sembrano raccogliere ovunque i frutti del disagio sociale. Con la sua analisi rigorosa e provocatoria, la studiosa e militante antirazzista franco-algerina Houria Bouteldja ripercorre la storia della sinistra francese ed europea per spiegare questo enigma e immaginare come superarlo.
Elaborando la sua riflessione all’interno del campo decoloniale, l’autrice mostra infatti come – nel privilegiare elettori e lavoratori bianchi – partiti e sindacati di sinistra abbiano posto le basi per un «contratto razziale» che organizza i rapporti sociali e del lavoro. Per sconfiggere l’estrema destra, viene ipotizzata una difficile ma necessaria alleanza tra i «barbari» delle metropoli postcoloniali e i «bifolchi» del lavoro povero in Europa, le «seconde generazioni» razzializzate e gli «underdog» colpiti dalla crisi. Dalle banlieue francesi alle periferie globali, il libro è un appello appassionato a una lotta di liberazione dei maranza, categoria che accomuna i giovani delle nuove «classi pericolose».
Scritto da LR