Uno spettacolo fortemente autobiografico, che racconta di una crisi familiare, professionale e intima, una sequela di eventi con il tipico “effetto domino”, in cui una disgrazia pare chiamarne un’altra, in cui sembra venire meno ogni singolo punto di riferimento e ogni certezza. La vicenda personale della coreografa e danzatrice Cristiana Morganti risuona con intensità in chi guarda dalla platea, in un momento storico che, dopo la pandemia, può essere definito fra i più destabilizzanti della contemporaneità. Questa “personale crisi globale” viene mostrata, presa in giro, aggirata, attraversata, evasa, superata grazie al potere rigenerativo della confessione e soprattutto dell’arte, ora urlata, ora sussurrata tra le lacrime, con il capo adagiato sul pavimento. Lo spettacolo è costruito su un montaggio di quadri che vede Morganti recitare, danzare, cantare su una scena bianca e sospesa in cui irrompono, per dialogare con l’interprete, gli originali e raffinati video di Connie Prantera.
Scritto da LR