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ven 25.03 2016 – dom 03.07 2016

Edward Hopper

Dove

Palazzo Fava
Via Manzoni 2, 40121 Bologna

Quando

venerdì 25 marzo 2016 – domenica 03 luglio 2016

“Com’è una stanza quando nessuno la osserva?”, si chiedeva il giovane Edward. Com’è una città o una strada vuota? E come ogni grande artista non ci ha dato risposte, ma stati di contemplazione. Gli stessi dei protagonisti dei suoi quadri, immersi in quella solitudine che è l’essenza della sua poetica. Una solitudine morbida e attraente, che manifesta tutta la sua bellezza attraverso un altro elemento fondamentale della sua arte: la luce, che si staglia sulle case, attraversa le finestre e disegna geometrie. Fra immagini urbane e rurali immerse nel silenzio, Edward Hopper, il più popolare e noto fra gli artisti americani del XX secolo, arriva finalmente anche a Bologna con una sessantina di opere – oli, acquerelli, carboncini e gessetti – prese in prestito dal Whitney Museum of American Art. Il suo realismo figurativo ha attraversato tutta l’età del Jazz fino ad arrivare alla guerra in Vietnam, influenzando non solo pittori (vedi, David Hockey), ma anche registi (la House by the Railroad del 1925 fu ripresa da Alfred Hitchcock per disegnare la casa di “Psycho”) e narratori come Raymond Carver. In mostra anche i capolavori South Carolina Morning, Second Story Sunlight, New York Interior, Le Bistro or The Wine Shop, Summer Interior. Mancherà purtroppo il celebre Nighthawks, ma va benissimo anche così.

South Carolina Morning (1955)
South Carolina Morning (1955)

 

New York Interior (1921)
New York Interior (1921)

 

Summer Interior (1909)
Summer Interior (1909)

 

Le Bistro or The Wine Shop (1909)
Le Bistro or The Wine Shop (1909)

 

Scritto da Salvatore Papa