ZimmerFrei festeggia venticinque anni dalla sua nascita con un debutto: il primo film in pellicola mai realizzato dal gruppo, vede la luce nell’angolo più a sud est d’Europa – nel fitto della foresta della Strandja e tra le acque del Mar Nero – dove Bulgaria, Grecia e Turchia si trasformano l’una nell’altra e gli umani cercano il loro varco per vivere la vita normale che più o meno tutti vorremmo vivere.
Invitati al Padiglione Esprit Nouveau da Adiacenze nell’ambito di CLOSER – Becoming the city – progetto inserito nel programma di Bologna Estate del Comune di Bologna, le due serate di mercoledì 9 e giovedì 10 luglio sono l’occasione per assaggiare un estratto del nuovo film documentario di ZimmerFrei e godere dello sfarfallio della pellicola ristampata in 16mm dal misterioso Marco Emiliani, mentre ci avviciniamo al culmine di questa ennesima torrida estate, aspettando la frescura del crepuscolo sorbendo tarator bulgara fresca, che è poi la stessa cosa della çorba turca, la zuppa fredda di yogurt e cetriolo che si incontra con diversi nomi tra il Mar Nero e il Mar Egeo, dal Mar Caspio al Golfo Persico.
Il nuovo film documentario girato in Bulgaria da Anna de Manincor con il cameraman Ivano Lollo e con il sound design di Massimo Carozzi, è stato prodotto da Lungomare (Bolzano) nell’ambito del progetto di ricerca B-SHAPES – Borders Shaping Perceptions of European Societies, finanziato da Horizon Europe. In questo momento e fino al 29 agosto il film è in proiezione al National Museum of History di Sofia, nella mostra Through the Prism of Borders a cura di Katia Anguelova, Angelika Burtscher, Marion Oberhofer, opere di Esra Ersen, Boris Missirkov & Georgi Bogdanov, Ivan Moudov, ZimmerFrei, catalogo edito da Kunstverein Publishing Milano.
Al Padiglione Esprit Nouveau saranno presenti Anna de Manincor, Massimo Carozzi con la sua selezione musicale (9 luglio), Antonio Rovaldi con la sua playlist (10 luglio), il filmmaker Ivano Lollo con le sue foto 35mm, il fornitore di cineprese 16 mm Luca Pignatti e il procuratore del proiettore 16 millimetri Mirco Santi, rispettivamente dell’associazione Shado e Fondazione Home Movies, entrambi partner del film bulgaro.
Il 10 luglio arriverà anche la curatrice e compagna d’avventure Martina Angelotti, e sarà l’occasione per raccontare la prima edizione di Post-Colonia – Festival di architetture e immaginari in transizione di cui è co-direttrice artistica insieme a Emanuele Guidi. Lo scorso aprile 8.500 persone hanno riscoperto la Torre Fiat di Marina di Massa, luogo simbolo delle amate-odiate vacanze “in colonia”, soprannominata “Torre Balilla” negli anni Trenta del secolo scorso e ora ribattezzata Torre Marina e, grazie alle attività e gli incontri con studiosi, artisti e curatori di Post-Colonia, hanno osservato, ascoltato, parlato e dibattuto sulle sorti di un territorio profondamente trasformato dall’estrazione industriale del marmo e dall’economia estrattiva del turismo prima d’élite e poi di massa, e in quel momento hanno trovato un modo collettivo per esprimere il desiderio di trovarne una diversa vocazione condivisa e sostenibile.
PROGRAMMA
Mercoledì 9 luglio ore 18:00 – 22:00
screening (video e 16mm) e selezione sonora a cura di Massimo Carozzi
Giovedì 10 luglio ore 18:00 – 22:00
screening (video e 16mm) e incontro con Martina Angelotti, curatrice (Post-Colonia – Festival di architetture e immaginari in transizione, Marina di Massa)
CON
Anna de Manincor, Massimo Carozzi, Ivano Lollo, Antonio Rovaldi, Martina Angelotti, Mirco Santi (Fondazione Home Movies), Luca Pignatti (Shado), Amerigo Mariotti e Giorgia Tronconi (Adiacenze).
Scritto da LR