È nato per celebrare i trent’anni dall’uscita della prima serie di “Studi” nel 1994 “Philip Glass – Études”, il progetto di Change Performing Arts e MP3 Dance Project – con la curatela artistica di Lucinda Childs per la danza e di Oscar Pizzo per la musica – che trasforma in balletto il lavoro più celebre del compositore americano pioniere della musica minimalista. Lo spettacolo, in scena per la prima volta a Bologna, è in programma martedì 23 e mercoledì 24 settembre alle 20.30 in una nuova versione ripensata per gli spazi del Comunale Nouveau, dopo essere stato presentato nel 2024 in anteprima all’Auditorium della Nuvola di Roma come “Dancing Glass” nell’ambito del programma EUR Culture.
Leone d’oro per la danza alla Biennale di Venezia nel 2017, la leggendaria coreografa newyorkese Lucinda Childs torna a collaborare con il Comunale dopo Relative Calm del 2022, realizzato insieme a Robert Wilson, artista e regista americano visionario recentemente scomparso. Dalla collaborazione tra i due artisti, e proprio insieme a Philip Glass, nel 1976 era nato un capolavoro del XX secolo come Einstein on the beach.
L’innovativa performance “Philip Glass – Études” vede risuonare 12 “Studi” del grande artista in dialogo con altrettante creazioni originali commissionate ad autori, coreografi, musicisti e video-artisti internazionali, per rivelare non solo il crossover ispiratore della musica di Glass, che ha saputo conquistare pubblici di ogni generazione, ma anche le radici e i patrimoni culturali delle musiche tradizionali di ogni angolo del mondo che risuonano nei suoi lavori.
Oltre a Childs, a firmare le coreografie sono chiamati la brasiliana Cassi Abranches, in residenza presso la compagnia Grupo Corpo, il giapponese Shintaro Hirahara, che ha collaborato alle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Tokyo del 2021, l’artista del Sudafrica attivista nella comunità LGBTQIA+ Llewellyn Mnguni – anche performer della sua creazione – e Michele Pogliani, direttore della compagnia romana MP3 Dance Project, che ha danzato nel tour mondiale di Einstein on the beach. Curano la video-arte l’artista multimediale Fabio Cherstich, la regista e fotografa irano-americana Shirin Neshat, Leone d’oro alla Biennale Arte di Venezia nel 1999, il fotografo e artista giapponese Hiroshi Sugimoto, vincitore nel 2009 del XXI Premio Imperiale, e il collettivo italiano Anagoor, capace di mettere in dialogo linguaggi diversi. La musica dal vivo suonata da Simone Sgarbanti al pianoforte – grazie alla collaborazione con l’Accademia Pianistica di Imola “Incontri con il Maestro” – e da Anna Liisa Eller al kannel, strumento tradizionale estone, si mescola alle registrazioni degli arrangiamenti originali degli Études del musicista turco Kudsi Erguner, maestro della tradizione sufi, del compositore sudafricano Philip Miller, noto per la collaborazione con William Kentridge, di Roberta Valente con il suo ensemble brasiliano “Choro”, e della giapponese Mana Yoshinaga, virtuosa del kotō, strumento tradizionale del Sol Levante.
Scritto da LR