Tim Berne, il grande guru della scena avant jazz newyorkese, approda al Bologna Jazz Festival. Il sassofonista suonerà domenica 2 novembre allo Sghetto Club (ore 21:30) con il suo “Capatosta” Trio, del quale fanno parte il chitarrista Gregg Belisle-Chi e il batteria Tom Rainey.
Nato nel 1954 a Syracuse (stato di New York), Tim Berne è stato allievo di uno dei più radicali sassofonisti che la storia del jazz ricordi: Julius Hemphill. Negli anni Ottanta i dischi di Berne apparvero come un gesto di rottura verso il revival dell’hard bop ma anche del free. Quella di Berne era la prima avanguardia jazzistica postmoderna, fatta di frammenti altamente immaginifici, di collage sonori dal lacerante espressionismo. Nella sua alternanza di miniature quasi dada e di lunghe epopee improvvisative, Berne si trovò al fianco di altri musicisti che in breve sarebbero diventati, assieme a lui, le icone dell’avanguardia jazz delle decadi a seguire: John Zorn e Bill Frisell.
Da allora dischi e gruppi (Big Satan, Bloodcount, Caos Totale, Miniature, Paraphrase, Science Friction, Snakeoil…) si sono succeduti senza sosta e senza la minima incrinatura nell’inarrestabile creatività di Berne sino all’attuale trio Capatosta. In questa nuova band l’irrefrenabile energia del sassofonista si incunea tra le espansive linee del chitarrista Gregg Belisle-Chi, con Tom Rainey a fornire una ragnatela ritmica emozionante e destrutturata ben nota ai seguaci di Berne. Li si accolta sul recente album Yikes Too (2025).
Scritto da LR
 
 
