Siete così convinti che gl’inventori di PokemonGo abbiano creato qualcosa che non esisteva assolutamente nella realtà? Eppure da ormai vent’anni (non faccio per dire, sono proprio 20!) la prima settimana di settembre dovunque ti giri a Bologna spuntano situazioni inaspettate. È grazie a Danza Urbana che sollecita gli abitanti, ancora intorpiditi dall’esodo estivo, animando luoghi-simbolo, ma anche luoghi anonimi, creando punti di aggregazione dove normalmente si tirerebbe dritto senza fermarsi.
Quest’anno, per il ventennale, le performances si suddividono in 10 serate, dal 2 all’11 settembre, in varie locations della Città Metropolitana (prevalentemente Bologna e Casalecchio). Gli artisti ospiti sono in parte italiani (da Simona Bertozzi a Enzo Cosimi, da mk a Fabrizio Favale/Le Supplici, per citare gli aficionados della manifestazione), ma ci saranno anche ospiti dal Giappone (in particolare, Yoko Higashino) e dalla Spagna (Marcos Morau/La Veronal), tra gli altri. Molti presenteranno lavori concepiti in esclusiva per la città che li accoglie in maniera decisamente più attiva e partecipata di quei mostriciattoli che si vedono solo sugli schermi degli smartphone. Qui parliamo di tre dimensioni e forse più!
Scritto da Eleonora Felisatti