Dopo il successo dell’ultima edizione ospitata nel luglio 2016 fra le mura dell’ex Ospedale dei Bastardini, quasi a sorpresa in una sera di marzo, fa capolino in città la nuova programmazione di Ombre Lunghe. Tra nuove abitudini e vecchi sistemi i ragazzi di Alivelab riprendono in mano una narrazione fatta di oscurità abissali e masse detritiche in movimento, mettendo insieme una line-up composta da tre artisti di eterogenea provenienza accomunati da un approccio tutt’altro che ortodosso al proprio genere di riferimento. Ad aprire le danze sarà il live di Kйr (moniker dietro il quale si cela il serbo Bane Jovancevic, già resident del Drugstore di Belgrado), artista capace di costruire un’articolata architettura techno seguendo una severa linea filologica che parte dall’industrial e dal power-electronics: ascoltare – per credere – l’ultimo podcast pubblicato su Digital Tzunami. Il programma vede poi quella che sarà probabilmente la prima esibizione in Italia di Kristian Jabs a.k.a. Pessimist, da Bristol, con un set di drum’n’bass brutale e al contempo minimalista, fatto di build-up dub-techno neri come la pece, spazi vuoti e poderose deflagrazioni in stile junglist, per uno degli ultimi act manifestamente votati alla club culture attualmente presenti nel roster di Blackest Ever Black. Infine il ritorno di Low Jack, producer honduregno di stanza a Parigi in passato protagonista di un’edizione curata da Alivelab della fortunata serie di IMAGO, che abbandonate le sonorità abrasive del suo esordio su L.I.E.S. Records presenterà il nuovo ‘Lighthouse Stories’ uscito a metà 2016 su Modern Love, un lavoro camaleontico e ambizioso, capace di spingere i limiti dell’house music verso zone di confine in bilico tra l’afro-futurismo di Detroit e il grime.

UPDATE:
Pessimist sarà sostituito da Chevel