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ven 08.09 2017 – dom 22.10 2017

Patti Smith by Hanekroot

Dove

Ono Arte Contemporanea
Via Urbana 6/cd, 40123 Bologna

Quando

venerdì 08 settembre 2017 – domenica 22 ottobre 2017

Quanto

free

Foto di GIJSBERT HANEKROOT

“Camille Paglia, the famous feminist writer, said that I set women back by objectifying myself sexually. Oh, I thought, so, if you’re a feminist, you don’t have sexuality, you deny it. So I said fuck it. I’m a different kind of feminist. I’m a bad feminist.”
Madonna

Jackson Five, Chet Baket, Muddy Waters, Stevie Wonder, David Bowie, John Lennon, Blondie, Joni MItchell. Gijsbert Hanekroot li ha fotografati tutti, e molti altri. A partire dagli anni 60 quando inizia a collaborare con la prestigiosa rivista olandese OOC, e nel decennio successivo ha immortalato con il suo obiettivo l’olimpo del rock. E, ovviamente, Patti Smith. L’unica donna ad avere ottenuto il consenso unanime nel famigerato mondo del rock and roll. L’unica che possa davvero vantare uno stato di venerazione paragonabile a quello dei vari Mick Jagger, Jim Morrison e così sia. Mi è sempre sfuggito qualcosa della Patti, blasfema ma devota, punk ma angelo del focolare domestico. La sua parabola, in superficie, è molto simile a quella dell’amico misogino Bob Dylan. Ad una certa età sembra che una visitina dal Papa sia tappa obbligata. Che la santità non possa lavare via qualche macchia del passato che odora di zolfo? Anche se queste contraddizioni la rendono più simile a Madonna che non al menestrello nobel. Forse, grazie a questi scatti in mostra da Ono, potrò trovare il tassello che ancora manca per comprendere il percorso di una delle artiste fondamentali della storia del rock di massa. E che mi piaccia o no la realtà è questa: tutti amano Patti Smith, la riconoscono come genio e talento unico. Quasi tutti odiano Courtney Love e Yoko Ono, la prima una tossica puttana omicida e la seconda, una pazza asiatica che ha rovinato la band più importante che il pianeta abbia mai visto. La realtà è questa: c’è solo spazio per una o poche altre nella storia, meglio quindi che non sia del tutto fuori di testa, che sia rock ma il giusto, che sia provocatoria ma sappia stare al suo posto. Sessismo, misoginia e razzismo: it’s only cock and roll baby.

Scritto da Paolo Santoro