La ricordo ancora bene quella domenica sera al Dude di Milano quando Theo Parrish ci ha deliziato con più di 6 ore di dj set, fino notte inoltrata. Io e altri come me prima di uscire dal locale abbiamo salutato amici e conoscenti almeno quattro volte, perché ogni volta che provavamo ad andarcene Theo buttava su l’ennesimo traccione che ti riportava in pista. Che fosse house, funk, soul, disco, un’edit r&b, suoni latini, jazz con cassa dritta o suoni tribali sporcati dalle sue mani sempre sulle manopole del mixer, non ci si poteva perdere un pezzo e un ballo. E già so che anche stasera farò fatica ad andare a casa prima dell’ultimo disco.
Scritto da Zagor