Che pacchia la vita dopo i 50 anni, specie se ti chiami Laurent Garnier. Compiuto il giro di boa l’anno scorso, il dj francese non ha certo incrociato le braccia, anzi. In primavera è uscito, per Kompakt, un ep con un paio di tracce da una decina di minuti in puro stile Garnier: techno ipnotica, ancestrale e acida. Sul dancefloor ne riconosceresti l’autore in dieci secondi, senza bisogno di affidarti ad alcun Shazam. I suoi mix “It is what it is” sono un buon punto di partenza per ascoltare le uscite più interessanti del momento, con una sequenza di etichette semi-sconosciute da esplorare. Poi in un giorno dello scorso settembre un ex ministro della cultura francese mitologico come Jack Lang si presenta nel villaggio tra le colline della Vaucluse, dove Laurent vive, e gli appunta in petto la Legione d’onore per i “trent’anni di servizio come compositore e produttore di musica”. È il primo dj decorato con la massima onorificenza francese, con l’ex ministro che su Twitter posta una foto con Laurent e l’hashtag #techno. Un punto d’arrivo per molti. Laurent che fa invece? Decine di date già programmate, i nuovi progetti live per i festival nel 2018, la biografia Elettrochoc da trasformare in film e chissà quali altre diavolerie.