Quando immagina le città verde del futuro, il professor Mancuso chiede direttamente alle piante. Ci parla, e queste gli rispondono che saranno ovunque. Città coperte dentro e fuori di verde, che a vederle dall’alto non si noterebbe la differenza con un paesaggio naturale. Intonso. Anche se molti sostengono che nonostante il Green Deal europeo, Greta e i Fridays for Future, i monopattini e la mobilità in sharing, non stiamo facendo niente, la vita in città è diventata più green. In questa lenta-lentissima uscita pandemica, abbiamo imparato a vivere open air tante delle nostre abitudini. Giardini, aiuole, piccole piazze e parchi si sono trasformati in rifugi di libertà, luoghi dove è sempre l’ora di stendersi sull’erba. Una città che ha le forme della “Colazione sull’erba” di Manet, macchiata di chiazze verdi, allungata tra i monti e la collina amatissima da Le Corbusier.
È una Torino verdissima che aspettando di rimboschire il futuro sorseggia tra i parchi, con la certezza che i tipi di Gorillas porteranno in men che non si dica tutto il necessario per bere e mangiare. Dieci minuti, e nel frattempo ecco una mini guida ai parchi e ai giardini della città.
Scritto da Pietro Martinetti + Silvia Pevato