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Caserma Pepe

Zero qui: quando ci arriva, ci passa tutto il giorno

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Caserma Pepe Via R. Morandi (Lido),
Venezia

Oltre Venezia c’è il Lido e sulla sua punta nord, più distante da ogni cosa, sorge la più antica piazza d’armi della laguna, risalente addirittura al 1591. La sua ultima funzione prima di cadere in stato di abbandono, erosa dal tempo e dal salso, fu di storica sede dei “Lagunari”, l’ala anfibia dell’esercito, fino alla fine degli anni ’90. Dopo migliaia e migliaia di militari, in tempi recenti la Caserma Pepe cade in abbandono e la sua storia si incrocia con quella di BURB (Associazione Culturale Biennale Urbana), con l’attivazione di un esperimento sociale di rigenerazione urbana, sviluppato con progressiva consapevolezza, in grado di rifunzionalizzare in maniera temporanea gran parte della struttura attraverso molto volontariato ultra-specializzato ed una forte attività di produzione culturale. Oltre 2 anni di usi temporanei durante il periodo estivo sono culminati nell’accordo con il Demanio che ha permesso nel 2018 di ospitare i protagonisti del Padiglione Francese “Lieux Infinis” per la 16° Biennale di Architettura di Venezia.

In 6 mesi di attività, il luogo è stato trasformato in modalità semi-permanente attraverso laboratori di architettura condotti sul campo da professionisti internazionali che hanno reso “Esperienze Pepe” un incontro naturale tra sensibilità e professionalità italiane e francesi dedicate alla ricerca in campo artistico, architettonico, musicale e performativo. Ogni tanto, non si sa per quale ragione, il risultato è più grande della semplice somma degli addendi: è stato questo il caso per questa straordinaria parentesi temporale in cui si è messo in pratica uno spontaneo e sobrio quanto efficace esercizio di immaginazione.

Come non ricordare anche solo la sua inaugurazione con l’incredibile installazione dello studio francese “1024 Architecture”, tra i più innovativi collettivi di ricerca nel campo dell’architettura luminosa? dell’architettura luminosa? Le costruzioni temporanee di Camposaz, ATZ e Parasite2.0, Collective ETC, Le Bureau Baroque, ospitati al loro interno? I laboratori con le Università d’Arte e Architettura di tutto il mondo? Il live Nu Guinea nella corte? Gli interventi artistici che appaiono e scompaiono come fuochi fatui negli angoli nascosti? Le half-pipe perennemente montata alla sua entrata? La moltitudine di concerti che la animano? Il cineforum all’aperto? La “sound box” creata al suo interno da BURB con V.E.R-V. Il mare a due passi? Se lo sarebbero immaginato tutti i soldati che l’hanno attraversata? Secondo noi si sarebbero divertiti tantissimo…