Ore 1.45, siamo appena tornati da un giretto in barca in laguna che è stato un disastro. L’ancora si incaglia trascinata dalla corrente, dobbiamo tagliare la corda. Si prova a pescare, si rompe la canna, si rompe la lenza, ci si rompe le palle. Venezia di notte è bellissima, Sant’Erasmo, il Lazzaretto, Murano con il suo faro. È tutto bellissimo, l’acqua è tranquilla, ma fa un freddo cane. Siamo senza k-way. Affamati. Voglia di bere. Ti ritrovi a Mestre, in via Amerigo Vespucci e non c’è niente di aperto. Sai già che se entri in un pub, a 10 minuti dalla chiusura, per bene che ti vada ti fanno bere una birra fuori dalla porta e la cucina è già chiusa da due ore, linda, già pronta per il giorno dopo. Non c’è niente, di notte, in questa mezza città. Ma ci sono loro: i paninari. Il kebab di Saber ti scalda il cuore, a qualsiasi ora. Lo trovate all’inizio di via fratelli Bandiera, al semaforo, intersezione con via delle Macchine. Che usciate dal pogo assassino di un concerto hard-core al Rivolta, oppure da una nottata a ballare house al Molo 5, che siate persi di notte come noi, alla fine qui trovate ciò di cui avete bisogno: una coca per ripigliarvi e un buon panino rovente, delle patatine, tante salse. Saber i vostri volti sconvolti, gli sguardi affamati della notte, la chimica, li vede a Marghera da 21 anni. Arriva dall’Iraq e vi offre la salvezza: presto anche in versione take away.