Sfoglia Rina raddoppia e dopo una vita a Casalecchio (dal 1963) conquista una base anche in pieno centro a Bologna, proprio a due passi dalle torri. La formula è quella già adottata in provincia: un laboratorio di pasta fresca che offre anche piatti pronti. Un po’ come succede al Pratello con le Naldi, anche qui da una parte si tira la sfoglia e dall’altra la si mangia. Lo spazio però non manca e oltre all’altissima qualità degli ingredienti e del cibo, è facile rimanere colpiti anche dalla scenografia costruita dalla belga Catherine Vancaenegem e dal marito Lorenzo, il figlio di Rina: una sala aperta sui toni del giallo (colore caratteristico della stessa pasta fresca) con lampadine vintage che penzolano, un’installazione con i classici setacci in legno e rete zincata, le creazioni in fil di ferro di Chizu Kobayashi e un bancone che racchiude l’essenza della tradizione emiliana: tortellini, passatelli, tagliatelle, dolci ecc. Tutto buonissimo. In una zona dove dominano pizzette e speculatori, un posto così ci voleva proprio.