Sulla 8 Mile di Detroit, tra i disagi della città fantasma abbandonata dall’industria, nel film, il giovane rapper bianco che canta vite in roulotte ed emarginazione sociale si misura a colpi di rime con i rapper afro-americani. E vince. La trama delle battaglie di Eminem nelle fabbriche dismesse in Michigan è speculare ai vissuti del giovane Richie Hawtin. Il ragazzo bianco che attraversava il ponte dalla frontiera canadese per andare a fare suonare la sua techno tra i capannoni dei pionieri di quel suono. E come racconta Derrick May nel documentario “High Tech Soul”: Richie era odiato, perché era temuto e perché era bravo. Il legame tra Detroit e Torino, oltre gli occhiali da metalmeccanico di Obama in fabbrica con Marchionne e la fusione tra Mirafiori e Chrysler, è nella ricerca di entrambe le città di trasformarsi da bruco a farfalla, come definito in “Detour in Detroit”, indagine tra gli spazi metafisici della città americana, curata dalla torinese Francesca Berardi (Humboldt Books, 2015). La trasformazione di Torino in farfalla, la sua riconversione post fordista, è avvenuta anche grazie alla musica elettronica, una tra le diverse discipline culturali che hanno aggiornato vocazione e percezione della città. È così che nei giorni in cui Torino celebra i 10 anni dal climax della propria trasformazione, le Olimpiadi invernali del 2006, una delle realtà più attive nella musica elettronica, a Torino e in Italia, Savana Potente, festeggia lo stesso decennale.
In questi 10 anni Savana Potente è stata tante cose: un’accademia di formazione elettronica, un istituto di ricerca della scienza del dancefloor, una comunità, una dimensione spirituale, una giostra da cui non si vuole mai scendere e, soprattutto, una festa. Savana Potente è nata da un pulpito di passione giovanile per l’onda minimale che soffiava a metà anni duemila sul suono techno e house, ha incontrato sulla sua strada la storia della house cittadina, il mentore Lorenzo Lsp, che insieme a una struttura imprenditoriale e grazie a una rete di relazioni umane forti con i senatori del suono, su tutti Loco Dice e la sua Desolat, l’ha trasformata in un party da sold out garantito, un’arena dove sono passati i maggiori senatori internazionali della musica elettronica da dancefloor.
Oltre le stelle del circuito, la forza di Savana Potente è stata fare leva sull’interpretazione del suono dei dj resident – Lorenzo Lsp, Yaya, Claude, Gambo, Cipi, Vincent, Ela Gee, Mauro Bros – che abbracciando tutte le correnti, dalla house alla acid, dalla techno tradizionale alla berlinese berghainiana, ha indicato la via curatoriale: quali etichette, quali personaggi, quale ricerca dentro le declinazioni della dance. Savana Potente è cresciuta sulla riva del Po – nelle rimesse del lungo fiume, quei Murazzi oggi rimasti desolatamente spenti di cui non resta che la memoria di una Belle Époque in cui Torino era città del divertimento e ecosistema sonoro di una scena notturna – si è poi stabilita al parco del Valentino ed è arrivata a Ibiza nell’astronave di Playa d’en Bossa, lo Space, dove ha portato per estati i suoi artisti a suonare accanto ai mostri di Detroit, alle avanguardie del bass made in UK, a Groove Armada, Chemical Brothers e Hot Chip.Savana Potente festeggia i 10 anni nel suo Luna Park, allo Chalet del Valentino, per due weekend consecutivi ospitando prima il papi Loco Dice insieme a Caleb Calloway e al leone di casa Savana e Desolat Yaya e a seguire con una Perlon night con Zip, Margaret Dygas e Cipi. Per festeggiarli abbiamo deciso di ripercorre il decennio, mandandovi una cartolina per anno da quel febbraio 2006 a oggi. Buon compleanno Savana.
2006
Quando a Torino pulsa la febbre olimpica, capita che al Puddhu Bar – l’intimo club dove per anni ha suonato la drum and bass dei The Dreamers, si sono formati gli LnRipley, è nato lo Xanax Party – il venerdì sera ci si ritrovi a ballare con un atleta che ha una medaglia d’oro al collo. In consolle ci sono gli Underscore7 – Claude, Marcolino, Rich, Victor Kwality- il nucleo sonoro da cui nasce Savana Potente.
2007
Attraversando il San Bernardo dalle vicine montagne della Svizzera, Serafin è il primo ospite internazionale di Savana Potente che festeggia con echi minimali il primo compleanno.
2008
Le pareti di quella lavatrice sonora del Puddhu Bar vibrano con una infinita sessione di Cassy che suona vinili di techno profonda, così emotiva da mandare il locale in black out; quando si riaccende la luce, la dj suona altre tre ore e mezza.
2009
Il primo upgrade di Savana è muoversi di qualche arcata sulla promenade dei Murazzi. Al Pier 7-9-11 per il gran finale della stagione, arriva il primo cavaliere della Ostgut Ton: Marcel Dettmann per la prima volta a Torino suona dal primo all’ultimo disco, da mezzanotte alle sette del mattino. Quando scende al molo sul Po, il club è chiuso e le gente è in coda ad attenderlo: Torino scopre il nuovo suono del Berghain.
“La Musica è Immaginazione Collettiva” è il motivo della stagione di Savana Potente: a dicembre dopo un set di Reboot, la mattina Ralf, Leo Mas e Lorenzo Lsp in back to back suonano un antologico amarcord della house italiana anni ’90. Ad aprile Loco Dice suona davanti a 500 persone, come in salotto per uno abituato a certi stage, portandosi dietro il pianista argentino Guti che gli fa da intro con le sue melodie malinconiche. La settimana successiva con il team We Love… Space! Berlino è a Torino con Ellen Allien, Marcel Dettmann e sul fare della mattina Ben Klock suona un set super eclettico, molto distante dalle atmosfere dark del Berghain.
2010
“Music sounds better with You” è il disco conclusivo del set di Gambo dentro la Red Box dello Space nella domenica di ferragosto quando tutti i resident di Savana Potente suonano al We Love, leggendario party inglese dove quella notte vanno in scena le performance di Groove Armada, Simiam Mobile Disco e l’anniversario della residency di James Zabiela.
2010 – 2011
Savana è ora un party di massa e si trasferisce al grande Chalet nel parco del Valentino, diventando un’istituzione del suono: Savana Potente Repubblica Indipendente. Nella stagione del salto di qualità, tra i tanti che arrivano per sessioni sonore – Luciano, Art Department, Robert Hood – due grandi highlight. Nella notte di Halloween, in contemporanea al Movement, allo Chalet è Desolat con tINI e Loco Dice; la mattina, quando ai Murazzi l’after del festival e quello di Savana si dividono le genti dell’Italia elettronica in villeggiatura a Torino, dopo una lunga intro di Yaya, a Savana suonano Seth Troxler, Ryan Crosson e Shaun Reeves, la Visionquest in formazione tipo: una mattinata quanto meno visionaria. A febbraio per i cinque anni, Jus Ed suona il rinascimento house di New York City, Martin Buttrich ipnotizza con il suo live, ma è il back to back casalingo tra Yaya e Cipi a imprimere magia al compleanno del primo lustro.
2011
In estate si torna al We Love nelle domeniche dello Space: la stanza potente è sempre la Red Box, ma le date diventano quattro e dunque oltre i resident suonano ospiti e amici tra i quali Dj Qu, Paola Poletto, Pako S.
2011 – 2012
“Dance Dance Dance Torino” è il motivo di Savana Potente per la stagione successiva, “l’importante è continuare a danzare” e a sperimentare anche nuovi suoni emergenti ed eterogenei con Cosmin Trg, Skudge, Sandwell District, the Martinez Brothers.
2012
Al We Love nell’agosto di Ibiza, l’upgrade di Savana, che va in terrazza dove Yaya ospita Ralf, Joris Voorn e Martin Buttrich.
2012 – 2013
Nel 2013 nasce il Luna Park Savana: lo Chalet diventa il parco giochi dell’edonismo techno house, sempre sold out. Savana si premia con un grand closing in cui il maestro Ricardo Villalobosregala cinque ore di ipnosi sonora.
2013
Le domeniche d’agosto sono We Love Savana Potente, definitivo upgrade dove Savana cura le notti della Discoteca, la grande room dello Space, una delle sale da ballo più grandi del pianeta. Le line up sono definitive: Fat Boy Slim ,Jeff Mills, Underworld, Derrik Carter.
2013 – 2014
Il secondo Luna Park è aperto dal giostraio, papa Sven Vath, l’autorità suprema della dottrina techno house germanica, il capo di tutta la baracca. Mentre si chiude con l’incontro tra due geografie e generazioni techno, quella pionieristica di Detroit del live di Octave One e quella europea e tedesca, di Marcel Dettmann.
2014 – 2015
Nel terzo anno del parco dei divertimenti una potente notte di grande suggestione è stata quella del versus Octave One e Pako S.