I fratelli Aloe non si rilassano mai. Non gli bastava avere una delle pizzerie più fiche e buone d’Italia, non gli bastava la web radio, ora pure una rivista. Il concetto della pizza oltre la pizza, “ché a parlare di pomodori e mozzarelle, di, fornitori, filiere e ingredienti sì è bello, ma fino a un certo punto” – dice Salvatore. “Noi ora vogliamo raccontare le nostre città”. Ed ecco, quindi, il primo numero di 24 Hour Pizza People (chiaro omaggio al film cult di Michael Winterbottom) con la direzione editoriale di Martina Liverani, creatrice e direttrice responsabile di Dispensa, frutto di un lavoro collettivo che mette insieme autrici e autori, fotografi, artiste e illustratori bolognesi (la copertina che raffigura un grasso Nettuno è di uno dei loro pizzaioli).
Dentro c’è tutto ciò che ruota attorno alla cultura della pizza, quindi relazioni urbane, persone, luoghi, immagini e leggende metropolitane. Ogni numero, in uscita con cadenza semestrale a un costo di 15 euro, svilupperà un focus su una città italiana. E si parte, ovviamente, con Bologna, la città che ha lanciato più di tutte il marchio Berberè che oggi conta 9 pizzerie in Italia e 2 a Londra. Prossima uscita: Torino.