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Acqua e fango anche nel centro culturale Paleotto 11: «serve più cura»

Scritto da Salvatore Papa il 25 ottobre 2024

All’interno del Parco del Paleotto ferito dai lavori per il Nodo di Rastignano, c’è Paleotto 11, centro culturale periferico, silenzioso e creativo in concessione da molti anni all’associazione Selene Centro Studi | Ekodanza che cura la programmazione insieme ad altre associazioni. Un luogo che mette insieme cultura e natura, coniugando le arti performative, la musica e gli studi paesaggistici.

Sabato scorso, durante la slavina d’acqua che ha colpito la città, il centro è stato attraversato dall’acqua e dal fango scesi dalla collina danneggiando gli spazi e alcune attrezzature.

«Non ce l’aspettavamo – ci racconta Roberta Zerbini – perché nel 2023 il fiume aveva ricoperto via del Paleotto, ma il nostro centro aveva retto. Stavolta invece l’acqua e il fango sono arrivati da sopra, facendosi strada nel terreno. In questi giorni abbiamo cercato di mantenere la forza e l’energia per reagire a questa ennesima difficoltà, puliamo, sgombriamo, ci stringiamo e proviamo a rinnovare la fiducia per il futuro. Abbiamo ovviamente dovuto rimandare tutte le attività, ma la beffa è che anche un altro spazio che usiamo nel quartiere Savena, all’interno del Centro Sandro Pertini, si è allagato per le infiltrazioni dal tetto.
Al momento è difficile dire cosa succederà le prossime settimane, certamente ci sono alcune migliaia di euro di danni e dobbiamo capire cosa fare perché questo è il nostro lavoro e stare ferme significa non lavorare. Il succo è sempre un po’ quello, la sopravvivenza.»

Nel frattempo è stata lanciata una raccolta fondi con donazione libera all’IBAN IT06 G 05387 02408 000000 670865 intestato a Selene Centro Studi Eko – Banca Popolare dell’Emilia Romagna agenzia n°8 Bologna (CAUSALE: Donazione sostegno alluvione).

«Viviamo questo territorio da molto tempo – continua -, abbiamo assistito alla devastazione del Parco del Paleotto per la costruzione del Nodo di Rastignano, ma in questo momento la parola che mi viene più in mente è “incuria”.
Io penso che non si possa più non avere cura delle cose, che sia un parco, il soffitto di una stanza o lo stesso territorio. Sono anni che chiediamo degli interventi di manutenzione straordinaria e ci rendiamo conto che siamo un puntino, però se non si ricomincia proprio a prendersi cura di queste piccole cose, mi sa che veramente va tutto a rotoli».