«Il diritto alla verità non è soltanto un bisogno dei familiari delle vittime, ma una necessità per la dignità stessa del nostro Paese.» Con queste parole Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, apre le commemorazioni del 45° anniversario dell’abbattimento del DC-9 Itavia. Un evento che ha segnato la storia italiana, ma che ancora oggi attende giustizia piena e verità ufficiale.
Un anniversario importante, anche perché il primo ad essere celebrato dopo la richiesta della Procura della Repubblica di Roma di archiviazione delle indagini aperte nel 2008 a seguito delle dichiarazioni del Presidente Emerito Cossiga sul coinvolgimento di Usa e Francia in quella che fu un episodio di guerra aerea nei nostri cieli. «Emerge un senso di impotenza, da parte della Magistratura, per la mancata individuazione dei responsabili materiali della Strage, in un quadro di totale assenza di collaborazione da parte di Stati alleati. Noi continueremo a batterci perché venga scritta la verità completa, intera, definitiva su quella tragica sera d’estate del 1980», continua Bonfietti.
Anche quest’anno, Bologna si stringe, quindi, attorno al Parco della Zucca e al Museo per la Memoria di Ustica, con un programma che mescola istituzioni, arte e partecipazione popolare. Si comincia venerdì 27 giugno con il tradizionale incontro in Sala Rossa a Palazzo d’Accursio tra il sindaco Matteo Lepore, le autorità e i familiari delle vittime. In serata, il bisogno di verità si trasformerà in un gesto collettivo: na grande tavolata aperta alla cittadinanza (prenotazioni a questo link), assieme ai parenti delle vittime, un momento di commemorazione pubblica con i “Piatti della solidarietà” preparati dalle Cucine Popolari di Bologna.
Da lì in poi, la rassegna culturale Attorno al Museo prenderà vita, intrecciando musica, teatro, poesia, danza e installazioni. Una scelta precisa: coinvolgere giovani artisti e artiste, alcuni già affermati a livello nazionale, per avvicinare nuove generazioni a una delle pagine più oscure della nostra storia.
Il primo appuntamento artistico è martedì 2 luglio con Ustica, una cosa che non fa ridere, monologo amaro e ironico del giovane attore romano Niccolò Fettarappa. Un racconto che parte dal crollo dell’aereo, ma finisce per raccontare il crollo dello Stato, delle sue verità mancate e delle sue omissioni.
Giovedì 10 luglio arriva la musica del collettivo Istantanea, nato all’interno del Bologna Jazz Festival: nove musicisti tra avanguardia, improvvisazione e memoria, con un set originale ispirato alla tragedia del 1980.
Domenica 14 luglio, in occasione dell’anniversario della scomparsa di Christian Boltanski, sarà la volta di DUEDINOI, performance con l’illustratore Stefano Ricci e il sassofonista Dan Kinzelman, in un dialogo sonoro e visivo immersivo, omaggio all’artista francese che ha saputo dare forma al silenzio.
Mercoledì 23 luglio, il Conservatorio G. B. Martini propone Vocodìa, un lavoro che mescola testi della tragedia classica e live electronics. Un’esperienza sonora in cui la parola cede il passo al suono, per evocare il mare profondo e misterioso che ha inghiottito il DC-9 e con esso verità mai dette.
Martedì 30 luglio spazio alla danza con Gli Anni, spettacolo del coreografo Marco D’Agostin, interpretato dalla danzatrice Marta Ciappina, Premio Ubu 2023. Un’opera che parte dalla memoria di un lutto personale – l’omicidio del padre dell’artista – per riflettere sul rapporto tra giustizia e memoria, tra storia privata e ferite collettive.
La chiusura, come da tradizione, sarà sabato 10 agosto con La Notte di San Lorenzo, serata poetica sotto le stelle affidata quest’anno all’attore Edoardo Purgatori, figlio del giornalista Andrea Purgatori. Le poesie scelte da Edoardo – che parlano di memoria, assenza, resistenza e silenzi – si intrecceranno con la musica dal vivo di Stefan Larsen. Un rito laico per evocare chi non c’è più e, come scrive lo stesso Purgatori, «un viaggio non è sempre un arrivo: a volte è solo il modo in cui restiamo vicino a ciò che abbiamo perduto.»
Ad accompagnare idealmente tutto il programma c’è l’illustrazione di Mauro Biani: un bambino su un relitto che guarda il cielo. Un’immagine che è diventata simbolo del 45° anniversario, riprodotta su una figurina solidale realizzata da Figurine Forever e su un autobus Tper che dal 27 giugno al 10 agosto attraverserà Bologna per ricordare, a ogni angolo di strada, il «diritto alla verità».
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.attornoalmuseo.it