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Dei fondamentali del fumetto e dei suoi benvenuti tradimenti: la nona di BilBOlbul

Scritto da Caterina Bonora il 2 novembre 2015
Aggiornato il 27 novembre 2015

BilBOlbul Festival internazionale di fumetto compie nove anni e cresce. Le domande su cui riflette questa edizione (dal 19 al 22 novembre a Bologna) vertono sulla stessa definizione di linguaggio: quali sono i confini del fumetto? Come si può intrecciare a forme espressive diverse? E come questo mutamento formale incide sul significato delle opere? Quali possono essere ulteriori inesplorate forme narrative? Per tentare di rispondere a questi interrogativi basilari, il Festival ha invitato una schiera di autori internazionali di grande rilievo, che spaziano dal fumetto all’animazione, all’installazione, alla performance.

Nanni6La mostra inaugurale è dedicata a Giacomo Nanni, audace sperimentatore, che spazia da antiche tecniche di stampa al digitale. L’evoluzione del suo percorso è un’occasione per esplorare la sempre più consapevole ricerca sulla nona arte, da Canicola alle “Cronachette”.

Al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, Lilli Carré immerge lo spettatore in un ambiente transmediale, tra animazione, fumetto e gif. L’immagine in movimento si fonde all’immagine statica e sequenziale. E lei è una che se ne intende: l’artista statunitense dirige a Chicago il festival di animazione sperimentale “Eyeworks”.

calligaro_poster_02Al Festival sarà possibile stupirsi nuovamente davanti al “Poema Barocco” di Roberto Calligaro, celebre vignettista, grafico, pittore, autore di scritti teorici sull’arte e l’immagine… e filosofo: afferma che l’opera d’arte ferma il tempo nella psiche, con importanti conseguenze per il linguaggio del fumetto.

Altro ospite di spicco è Richard McGuire, che con la sua opera “Qui” attua una rappresentazione dello spazio e del tempo sorprendente, a sua volta filosofica, in cui mescola ricordi, proiezioni, passato e futuro. Quasi una memoria interattiva, intersecante, geniale, dalla grande forza visiva.

OLIVERTra gli altri artisti presenti, vi sono Andrea BrunoOlivier Schrauwen (scoperto dal Festival nella sua prima edizione) e Anne­Margot RamsteinBenoit Preteseille, Otto Gabos e Virginia Mori. Quattro omaggi sono poi dedicati a grandi figure bolognesi: Magnus, Luigi Bernardi, Bonvi e Giorgio Morandi, con mostre, incontri e presentazioni.

Grande attenzione è riservata anche allo spazio dedicato alle fanzine, ai workshop e alla promozione dei giovani artisti.

Che dire, anche quest’anno BilBOlbul ci fa scoprire o riscoprire mondi, riflettendo sui fondamentali del fumetto e sui suoi benvenuti tradimenti.