Per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni da traffico del 40% entro il 2030 previsti dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), il Comune di Bologna sta studiando la fattibilità di un’Area Verde, una ZTL regolamentata principalmente su criteri ambientali con un perimetro coincidente con il tutto il centro abitato della città.
Il progetto è inserito nella programmazione triennale dei lavori pubblici – anche se ancora non sono state definite le modalità attuative – e integra quello di ZTL Ambientale in vigore dal 2020 con il quale il Comune revocherà automaticamente e progressivamente i contrassegni in vigore per accedere all’interno delle mura della città ai veicoli Euro 0 (dal 2020), Euro 1 (dal 2021), Euro 2 (dal 2022), Euro 3 (dal 2023), Euro 4 (dal 2024) ed Euro 5 (dal 2025).
Il modello preso ad esempio è la Low Emission Zone di Londra e l’ipotesi è la riduzione di circa 255 mila spostamenti in auto al giorno in città. “L’intervento – si legge nella relazione di fattibilità tecnica economica – coinvolge la quasi totalità del centro abitato e buona parte della fascia collinare all’interno del Comune di Bologna su un’area complessiva di circa 80 kmq (57% dell’intero territorio comunale)”; “da una prima analisi risultano necessari indicativamente 61 varchi”.
Ora bisognerà vedere se nei fatti questo significherà costringere le persone a cambiare auto – creando ulteriori disuguaglianze – oppure le convincerà ad abbandonare i mezzi inquinanti grazie anche al miglioramento congiunto del trasporto pubblico, l’implementazione delle piste ciclabili e alla realizzazione di nuove zone pedonali.